CINIGIANO – Un presidio di cittadini «provenienti dal capoluogo Cinigiano e da tutte le frazioni (Castiglioncello Bandini, Monticello Amiata, Poggi del Sasso, Porrona, Sasso d’Ombrone, S.Rita), davanti al palazzo del comune. L’albero di Natale adornato con gli addobbi natalizi, aveva le bollette della tasse che i cittadini hanno portato per dimostrare tutta la loro rabbia nei confronti della pressione fiscale che caratterizza il comune di Cinigiano». Giovanni barbagli, consigliere della lista civica A/gente comune racconta così il presidio di fronte al palazzo comunale di Cinigiano.
«Una delegazione con circa 300 firme si è incontrata con il sindaco Romina Sani consegnando le firme, e chiedendo interventi per la riduzione della varie tasse (TARI, TASI, IMU 2/A Casa e IMU terreni agricoli) – prosegue Barbagli -. Il sindaco ha annunciato che ha deciso di spostare la sede fiscale del comune da Cinigiano a Castiglioncello Bandini per evitare che l’attuale sede del Comune sfavorisse i cittadini soprattutto per l’IMU terreni agricoli e per le misure attuative del piano regionale dell’agricoltura».
«Il sindaco si è impegnato a: rivedere il meccanismo del valore catastale degli immobile al fine di ridurre l’aliquota – si legge nella nota dell’opposizione -. A rivedere il contratto di servizio con Intesa GPL ed avviare la metanizzazione. Partire come comuni dell’Unione dei Comuni dell’Amiata grossetano con la raccolta differenziata da gennaio per abbassare la tariffa sui rifiuti con l’utilizzo del bonus ecologico. Verificheremo cosa in concreto verrà fatto. Continueremo a raccogliere le firme e chiederemo un incontro con il prefetto con una delegazione di cittadini che consegnerà tutte le firme raccolte».
«Il voto favorevole del sindaco del Bilancio ATO 6, contribuirà a danneggiare i cittadini con aumenti del costo del servizio della tariffa dei rifiuti da 97 a 107 milioni e l’istituzione di una nuova tassa rappresentata dal fondo di garanzia istituito per avere la certezza dei pagamenti anche per i comuni inadempienti o ritardatari ma che si scaricherà sui cittadini, e che noi contesteremo formalmente alla Regione. Avevamo anticipato che se si fosse verificato questo voto favorevole da parte del nostro sindaco ne avremmo chiesto le dimissioni per i danni che arreca al comune e ai cittadini – conclude Barbagli -, cosa che faremo nel prossimo consiglio comunale».