ROMA – In un comunicato ufficiale la famiglia ha smentito che l’auto su cui Pino Daniele viaggiava verso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma abbia mai forato una gomma «In merito alle ultime ore di vita dell’artista, la famiglia intera tiene a precisare che Pino Daniele, dopo il malore che lo ha colto nella sua casa in Toscana domenica sera (4 gennaio), ha espresso decisa volontà di essere portato a Roma all’ospedale Sant’Eugenio per essere soccorso dall’equipe di medici da cui era in cura da anni e quindi di sua fiducia. La famiglia inoltre smentisce categoricamente che l’automobile che trasportava l’artista a Roma abbia forato una gomma lungo il tragitto, rallentando la corsa verso l’ospedale».
Per quanto riguarda poi le polemiche sulle tempistiche dell’intervento dell’autoambulanza, il tabulato delle chiamate al 118 di Grosseto fatte domenica sera è stato acquisito dai carabinieri di Orbetello e non risultano anomalie nella ricostruzione degli orari di intervento dei soccorritori fatta dalla Asl.
Alle 21.12 del 4 gennaio dalla casa di Pino Daniele arriva al 118 di Grosseto una chiamata di soccorso. Secondo il responsabile del 118 dopo 19 minuti, alle 21.31, l’equipaggio dei soccorritori comunica alla centrale la chiusura dell’intervento e il suo rientro, avendo avuto comunicazione che il paziente stava andando a Roma. Tra le 21.25 e le 21.29 qualcuno dell’equipaggio dell’ambulanza contatta il cellulare che aveva chiamato per il soccorso, chiedendo maggiori precisazioni sull’indirizzo e che venga accesa una luce dalla casa. Ma chi ha risposto avrebbe spiegato che il paziente stava andando a Roma. Così l’ambulanza si è fermata ed è tornata indietro. Alle 21.31 la registrazione del rientro.