MANCIANO – «Non intendiamo nasconderci dietro un dito, quello che nei giorni scorsi è successo nel circolo locale del Pd merita un’opportuna riflessione». Così il circolo Sel di Manciano interviene in merito agli ultimi avvenimenti che hanno scosso il panorama politico locale. Protagonista la sezione locale del Partito democratico in cui sono state presentate dimissioni in massa della corrente renziana. «Di solito – dicono dal circolo Sel di Manciano – evitiamo di mettere il “becco” in casa di altri, scansando giudizi e commenti sulle vicende interne ad altri partiti. Quello che però è avvenuto a Manciano, a nostro avviso, non riguarda solo il Pd ma tutto il centrosinistra nel suo insieme. Abbiamo potuto leggere due comunicati stampa targati Pd: uno molto generico firmato dai dimissionari “renziani”, l’altro invece più puntuale firmato da chi è restato insieme alla cosiddetta minoranza di partito. Nonostante dalle parole dei giorni scorsi si evinca una chiara spaccatura all’interno dei democratici, nessuno ha finora esplicitato quali sono le reali motivazioni che hanno portato a questa frattura».
«Come fanno i cittadini di Manciano a capirci qualcosa in tutto questo, se non emergano dettagli e informazioni chiare? Va da sé che la confusione è tanta. A maggior ragione se i dimissionari democratici sono proprio coloro che pochi mesi fa hanno vinto in congresso del partito al grido di rilancio e rinnovamento. Noi crediamo che i cittadini abbiano il diritto di capire cosa è successo e soprattutto noi di Sel vorremmo capire se il Pd mancianese crede ancora nel centrosinistra – aggiungono -. Le carte sono mescolate e il gioco delle parti “renziani” contro “minoranza Pd” non ci convince e non convince chi segue le vicende politiche mancianesi».
Perplesso in merito anche il coordinatore locale di Sel che chiede lumi al pd locale. «Voci di corridoio sempre più insistenti – spiega Francesco Doganieri – raccontano di cene e riunioni che si sono svolte nelle “segrete stanze” di Montemerano tra i vari soggetti che poi si sono poi dimessi. Le stesse voci raccontano che i dimissionari avrebbero chiesto un rimpasto di giunta che prevedeva anche l’estromissione di Sinistra Ecologia e Libertà dalla giunta. Come partito politico ci rendiamo disponibili a incontrare i dimissionari per sviscerare e chiarire a fondo la questione, ovviamente li invitiamo anche a smentire, ciò che ci viene raccontato se ciò non corrisponde alla verità. Queste “guerra fratricide” interne al centrosinistra da anni ci logorano, ci rendono deboli e inefficaci e sopratutto minano la credibilità del centrosinistra nel suo insieme».