di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GAVORRANO – Mini rivoluzione a Gavorrano dove il consiglio comunale ha avviato la procedura per la chiusura dell’istituzione che gestiva i servizi culturali e sportivi.
Sparisce così il Laboratorio Gavorrano Idea, che era stato costituito nel 2006, e che, vista la sua natura, garantiva al comune una gestione più snella delle risorse economiche e della stesura dei bilanci.
«L’attuale normativa – ha spiegato l’assessore Daniele Tonini – prevede di adottare un sistema di contabilità uguale a quello del comune e per questo non ci sono più i presupposti per mantenere operativa l’istituzione». Una scelta dolorosa, ha aggiunto il sindaco Elisabetta Iacoomelli, perché l’istituzione in tutti questi anni «è stato uno strumento flessibile che per esempio, nel 2013, subito dopo il commissarimento e in tempi brevissimi ha consentito di realizzare una stagione teatrale di tutto rispetto».
Rispetto al passato adesso gli investimenti nei settori della cultura e dello sport, come ad esempio il trasferimento da 13 mila euro che poche settimane fa è stato destinato alle associazioni sportive del territorio, dovranno essere programmati con molto anticipo perché dovranno rientrare, come gli altri capitoli di spesa, nel bilancio di previsione del comune.
Fino alla redazione del nuovo bilancio di previsione 2015 intanto ci sarà una gestione provvisoria, ma la giunta Iacomelli ha già annunciato che nella struttura del comune sarà creato un nuovo settore che si occuperà dei servizi che fino ad oggi sono stati di competenza di Gavorrano Idea.
E con questo passaggio, deliberato in consiglio all’unanimità, decade anche il Cda dell’istituzione che vedeva come presidente Giiuseppe De Biase. «Grazie a Gavorrano Idea siamo riusciti ad avere una gestione diretta dei servizi culturali, per il nostro comune era sicuramente importante e dispiace che ci sia sempre stato, da parte dell’opposizione, un atteggiamento di contrarietà all’istituzione. Ci consentiva di gestire meglio i finanziamenti senza costi per i cittadini».
Di posizione contraria invece la minoranza. «Avevamo sempre chiesto – ha spiegato Patriza Scapin, consigliere del Centrosinistra Gavorrano Bene Comune – la chiusura dell’istituzione perché era diventata inutile e perché le risorse da gestire, sempre minori, non giustificavano più la sua esistenza».