di Sabino Zuppa
MAGLIANO IN TOSCANA – Ancora problemi di inagibilità a Magliano in Toscana. Ma questa volta non a causa delle antiche Mura del paese bensì per le pessime condizioni in cui versano una serie di edifici privati contigui e localizzati tra i numeri civici 56 e 62 di via Garibaldi, sul lato est del borgo, nel punto opposto rispetto a dove si è verificato l’ultimo crollo delle mura di un paio di settimane fa.
Lo scorso 24 dicembre, infatti, il sindaco di Magliano Diego Cinelli ha emesso un’ordinanza con la quale ha interdetto la frequentazione e l’agibilità anche al n.54 di via Garibaldi, di proprietà di un suo cittadino ancora residente in quella struttura, che evidentemente si è visto costretto ad uscire a causa di evidenti segno di cedimento del solaio dovuti ad infiltrazioni di acqua piovana provenienti dagli appartamenti adiacenti.
Locali che già da diverso tempo, però, sembrano versare in condizioni disastrate a causa del crollo di un tetto in una proprietà posta al civico 56 i quali erano già stati al centro di una ispezione dei vigili del fuoco dello scorso mese di settembre che avevano segnalato dissesti statici «imputabili principalmente alla vetustà ed incuria degli immobili, abbandonati da tempo e già compromessi da un cedimento del terreno causato da un non recente movimento franoso, oggetto in passato di opere di consolidamento strutturale da parte del Comune, che non risulta aver subito particolari evoluzioni di recente.»
In quell’occasione avevano segnalato all’amministrazione maglianese l’esigenza di mettere in sicurezza gli edifici, anche perché le infiltrazioni delle acque piovane avrebbero potuto compromettere proprio i locali circostanti. Per questo motivo il sindaco aveva ingiunto per due volte, con altrettante ordinanze di ottobre e novembre, ai rispettivi proprietari di quei locali di mettere in sicurezza le loro pertinenze ed aveva poi richiesto una nuova verifica dei vigili lo scorso 12 ottobre anche nei locali confinanti al n.54 dove questa volta le condizioni si sono manifestate in peggioramento inducendolo ad intervenire.