di Sabino Zuppa
PORTO SANTO STEFANO – Al via la bonifica dell’area del Campone, a Porto Santo Stefano, sequestrata lo scorso mese di novembre dopo un sopralluogo dei carabinieri perché individuata come discarica non autorizzata di ingombranti di vario genere. Una zona non troppo grande di proprietà del Comune argentarino, circa 50 mq. e posta in aderenza al muro del cimitero comunale, riguardo alla quale il Comune del promontorio aveva da subito deciso di mettersi in regola ripulendola da tutto ciò che vi era stato depositato nel tempo. Il Campone, infatti, era stata da sempre individuata negli anni passati come zona in cui conferire i rifiuti ingombranti fino a quando, lo scorso novembre, era intervenuto il sequestro che aveva fatto discutere per l’eccessivo “zelo” con cui certe irregolarità erano state rilevate. Alcune delle mancanze di adeguamento da parte del Comune di Monte Argentario deriverebbero addirittura da problematiche di natura urbanistica che sembrerebbero non aver permesso al Comune stesso di adempiere ad alcuni obblighi richiesti dalle autorità di controllo.
Dopo l’intervento dell’autorità giudiziaria erano comunque rimaste in tale sito alcune apparecchiature di vario tipo fuori uso, rottami metallici, scaldabagno e rifiuti di vario altro genere che dovranno invece avere una destinazione più consona ed essere avviati ad una discarica autorizzata in altro luogo. Per questo motivo, lo scorso 15 dicembre, l’ufficio dei lavori pubblici dell’amministrazione argentarina aveva provveduto a richiedere la rimozione temporanea dei sigilli posti all’ingresso dell’area comunale del Campone, in modo tale da poter predisporre tutte le operazioni di rimozione e smaltimento in discarica autorizzata dei materiali. La richiesta è stata accolta e ad occuparsi di tale operazione, nei primi giorni del 2015, sarà una ditta specializzata, la EWR srl di Grosseto, che per circa 1150 euro provvederà alla momentanea pulizia e bonifica del sito in questione. Un luogo che era sempre stato riconosciuto dalla cittadinanza come deposito di materiali ingombranti e, per la cui mancanza, tutto il territorio argentarino si è venuto a trovare privo di un servizio abituale che, seppure verrà svolto dalla Sei Toscana tramite la chiamata ai numeri verdi appositi, rischia di creare disagi e costi aggiuntivi nel tempo.