GROSSETO – «Il Partito Democratico sostiene con fermezza la posizione di Emilio Bonifazi sul progetto autostradale della Sat. Le sue parole, pronunciate sia da sindaco sia in veste di presidente della Provincia, sono state chiarissime e solo il bisogno di strumentalizzarle può consentire di stravolgerle». Così Saimo Biliotti segretario comunale del Pd di Grosseto, interviene sul tema autostrada Tirrenica dopo la lunga discussione in Consiglio comunale a Grosseto (a fianco un momento del consiglio comunale). «Siamo tutti d’accordo sul fatto che il progetto della Sat non sia credibile, ma da parte nostra non può esserci una posizione pregiudizialmente contraria alla realizzazione dell’autostrada che consideriamo, al contrario, una opportunità, come per altro ho recentemente puntualizzato in consiglio comunale».
«Semplicemente dobbiamo prendere atto della situazione: siamo di fronte ad una società privata – che ha in concessione una strada pubblica – la quale mira ai suoi interessi economici e che non riesce a trovare un accordo sul tracciato, neanche minimo, con i territori, né pare intenzionata a farlo – prosegue Biliotti -. Dopo decenni di discussioni, il rischio, più volte denunciato da noi come da Bonifazi, è che alla fine potremmo ritrovarci senza autostrada, con una linea ferroviaria sempre meno servita e senza nemmeno una decente messa in sicurezza dell’Aurelia, un’arteria viaria per noi ancora fondamentale».
«Questo, lo ribadisco ancora una volta, non vuol dire che non vogliamo la Tirrenica: un’infrastruttura che, come manifestato negli anni, riteniamo assolutamente strategica per lo sviluppo del nostro territorio – puntualizza il segretario Pd -. Un’opinione che avevamo in passato e che abbiamo ancora. Invece ciò che non ci piace è la presa in giro che da decenni stanno subendo i cittadini. Se qualcuno è in grado di produrre un progetto autostradale attuabile e condiviso, come era avvenuto in passato, lo faccia e tutti noi saremo pronti a sostenerlo. Diversamente non possiamo più rimanere con un’Aurelia in queste condizioni indegne e pure con un servizio ferroviario pressoché inesistente com’è attualmente. Dobbiamo per forza fare qualcosa, altrimenti, se continuiamo solo ad aspettare, rischiamo di ritrovarci con un pugno di mosche in mano».