di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Stop alle vecchie lampadine che si fulminano spesso ed ai lampioni vetusti che assorbono tantissimi chilowatt di energia elettrica. Sul territorio di Monte Argentario, grazie ad un’attività di project financing, l’amministrazione del sindaco Arturo Cerulli potrebbe riuscire ad installare un nuovo impianto di illuminazione pubblica, integrato addirittura da una infrastruttura wireless per internet. Le lamentele per la vetustà dell’illuminazione pubblica argentarina, infatti, sono ormai diventate quotidiane, come del resto sono lievitati i costi di gestione del servizio proprio a causa dei consumi. Allo stesso tempo, purtroppo, anche le possibilità dell’amministrazione pubblica di intervenire sono sempre più limitate dai bilanci e dal patto di stabilità. Per questo motivo, il Comune di Monte Argentario ha fatto sua la proposta di una ditta privata che ha segnalato la possibilità di poter costruire un impianto innovativo in cambio della concessione, per alcuni anni, del servizio di fornitura dell’energia elettrica. In parole povere il Comune non sborserebbe una lira in più dei circa 300 mila euro che spende ogni anno per i consumi dell’illuminazione pubblica ma si ritroverebbe un nuovo impianto dotato di lampade a led ed altri dispositivi tecnologici integrati magari da postazioni di ricarica di batterie per bici elettriche o da un rete un wi-fi per i cittadini.
«Tramite questa operazione l’Argentario potrebbe avere una nuova illuminazione pubblica grazie ad un investimento privato – spiega il sindaco – con un contratto dalla forma simile a quello che potrebbe riguardare in futuro la gestione de porto del Valle. La nostra intenzione sarebbe infatti quella di procedere ad una gara in cui la ditta che si aggiudicherebbe la concessione del servizio per alcuni anni dovrebbe anche costruire il nuovo impianto in linea con i principi ribaditi dal Protocollo di Kyoto sull’uso razionale dell’energia per l’ottimizzazione dei sistemi energetici. Questo non significherebbe un risparmio annuo per il Comune in termini di consumi, perché la differenza tra i costi attuali e quelli minori di un impianto nuovo sarebbe la reale remunerazione dell’investimento della ditta vincitrice della gara. Ma invero – conclude lui – sarebbe l’unica maniera per avere un impianto nuovo per il nostro territorio visto che il patto di stabilità ci impedisce di accendere nuovi mutui per interventi del genere.»