di Barbara Farnetani
GROSSETO – I ragazzi maremmani sono sovrappeso e le ragazze sottopeso. Sono le due facce di una stessa medaglia: il rapporto insano che negli anni si è sviluppato con il cibo.
Per fare il punto sulla situazione la Asl 9 ha organizzato, nei giorni scorsi, un convegno con esperti di caratura internazionale che hanno messo a confronto il rapporto con il cibo in differenti paesi.
«Il convegno ci ha portato a riflettere sull’alimentazione come strumento per rimediare ad alcune malattie. l’alimentazione come fonte di patologia ma anche come risoluzione di molti disturbi – afferma Danilo Zuccherelli, direttore sanitario della Asl 9 – Per questo, assieme a Corso e osservatorio sociale abbiamo pensato di organizzare un osservatorio fisso per rielaborare gli spunti usciti dal convegno coinvolgere il sistema di distribuzione agendo sui distributori automatici di alimenti per esempio, e puntare su catene di filiera sempre più corte, limitando il cibo spazzatura agendo in primis sulle mense scolastiche o degli enti pubblici».
«La nutrizione è determinante per la salute della gente – prosegue Massimo Alessandri, responsabile scientifico del convegno -. Una buona alimentazione richiede tempo, per la ricerca dei cibi più adatti, per prepararli e cucinarli nel modo giusto, e soprattutto la dieta deve essere legata al contesto culturale e sociale in cui si inserisce, una dieta varia, non monotematica, diminuendo sale e zuccheri, consumando frutta, verdura, pesce (meglio se di cattura o azzurro) carne magra, allevata mangiando erba non mangimi. E poi olio d’oliva, frutta secca, olive, prodotti naturali, seguendo il concetto del real food, quello meno manipolato. E poi ovviamente il movimento, che è strettamente correlato con gli usi alimentari».
Alessandri elenca poi i rischi di una cattiva alimentazione, come il sovrappeso che riguarda un giovane su 4, mentre un quarto delle ragazze p sottopeso, un adulto su dieci, in provincia di Grosseto non mangia frutta e verdura (tra i ragazzi tra i 14 e i 19 anni la situazione sale addirittura ad un terzo) il 40% non mangia pesce, il 45% consuma snack e bibite zuccherate almeno una volta al giorno. Il 10% dei maremmani è obeso, mentre un adulto su quattro non svolge nessuna attività fisica e il 29% dei ragazzi non pratica sport. «Il diabete mellito di tipo due è in aumento ed è una mattia che risente dell’eccessivo uso di zuccheri – prosegue Alessandri – e poi tuta una serie di malattie come infiammazioni croniche dell’intestino, o eruzioni cutanee legate ad intolleranze cose che possono guarire proprio agendo sull’alimentazione».
«Si vuole costruire un’alleanza tra la scienza e le istituzioni affinché si giunga a stili di vita che diminuiscano la possibilità di ammalarsi degli individui – gli fa eco Fabrizio Boldrini, direttore della Società della salute grossetana -. L’Azienda sanitaria deve essere capace di curare bene ma c’è anche la necessità che prima, o durante, le fasi delle malattie, ci sia la capacità dei cittadini di non ammalarsi o gestire le malattie che si sono cronicizzate. Il nostro lavoro è di concretizzare alcune strategie: non avere cibi sbagliati nelle mense delle scuole ad esempio, dove ogni giorno i bambini si alimentano con cibi sbagliati. Merendine, bibite gasate… che non danno nulla da un punto di vista nutrizionale se non picchi glicemici. Le istituzioni debbono muoversi di conseguenza: una persona su quattro fuma e sempre una su quattro è in sovrappeso. L’Osservatorio raccoglierà i dati anche localmente, un lavoro che svolgeranno i ragazzi delle scuole con cui faremo una convenzione, somministrando questionari che poi rielaboreremo».