di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – La provincia scarica definitivamente l’autostrada. Ad annunciare il nuovo corso dell’amministrazione provinciale è il presidente Emilio Bonifazi che apre una nuova fase nella ventennale storia di una infrastruttura che manca alla Maremma.
«Non ci sono più le condizioni – dice Bonifazi – e per questo pensare ad un’autostrada con tutti i dubbi sul tracciato, sul pedaggio e sulle risorse che debbono essere garantite dal pubblico, sarebbe sbagliato».
Un cambio di marcia rispetto al passato, netto e totalmente in contrasto con quella che era stata l’impostazione della provincia di Grosseto almeno fino a qualche mese fa. «Ci siamo stancati di tutti i balletti e delle promesse che sono state fatte negli ultimi anni. Noi vogliamo – chiarisce Bonifazi – che si mette in sicurezza l’Aurelia a sud di Grosseto».
Via gli incroci a raso, complanari dove c’è necessità e soprattutto un intervento che sia tutto pubblico, magari con la supervisione dell’Anas e risorse che arrivano dalla Stato.
La nuova posizione della provincia è stata presentata questa mattina durante un incontro con la stampa al quale hanno partecipato anche i sindaci di Capalbio e Orbetello, Luigi Bellumori e Monica Paffetti, e il vicesindaco di Scarlino Morano Radi.
«È necessario avere una strada sicura e che rispetti anche le caratteristiche del territorio – dice Bonifazi -. È un intervento che deve fare lo Stato visto che, come ha dimostrato l’esperienza con la Sat, è il pubblico che ci deve mettere le risorse». Risorse ingenti, spiegano gli amministratori maremmani, perché il progetto Sat prevede la realizzazione dell’autostrada sopra l’attuale tracciato della Aurelia. «È un’infrastruttura che ceduta in concessione vale già 2 miliardi di euro. Se a questi si devono aggiungere anche altri soldi, vedi i 270 milioni dal governo, a questo punto conviene che l’opera sia realizzata dallo Stato e che la nuova strada rimanga di proprietà pubblica, senza pedaggio e con minore impatto ambientale».
D’accordo anche i sindaci di Capalbio e Orbetello. «Sono orami 20 anni – dice Bellumori – che noi abbiao sempre indicato come soluzione migliore quella dell’adeguamento dell’Aurelia. Nel nostro comune di sono decine di incroci a raso e dobbiamo dare una risposta in termini di sicurezza al nostro territorio».
Da Orbetello intanto arriva la conferma del ricorso presentato in Consiglio di Stato, in collaborazione con l’associazione Colli e Laguna, rispetto alla decisione del Tar sulla delibera del Cipe che riguardava proprio il tracciato presentato da Sat. «A noi – dice la Paffetti – piacciono un’infrastruttura pubblica senza pedaggio da una parte, il potenziamento della tratta ferroviaria con più treni e più fermate e la realizzazione di una pista ciclabile che colleghi Livorno a Civitavecchia».
Nelle prossime settimane la nuova proposta della provincia dovrebbe fare anche un passaggio nell’assemblea dei sindaci. Non è escluso che nel prossimo futuro, già a gennaio, ci sia un primo confronto con il governatore Enrico Rossi e nelle commissioni infrastrutture di Camera e Senato.