FIRENZE – Come stanno i toscani? Bene, grazie. Vivono a lungo e in buona salute. Merito senz’altro dell’ambiente e degli stili di vita, ma anche dell’elevato livello dell’assistenza sanitaria. A dircelo è la Relazione sanitaria regionale 2009-2013, curata dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, e dalla Direzione generale Salute dell’assessorato. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ne ha presentato stamani una sintesi, che evidenzia gli aspetti e i fenomeni più importanti, anticipando la versione integrale della Relazione, di prossima uscita. Erano con lui il direttore generale dell’assessorato Valtere Giovannini e il direttore dell’Ars Francesco Cipriani.
“Questa relazione considera la salute dei toscani a 360 gradi – è il commento dell’assessore Marroni – E ci restituisce una fotografia reale e molto confortante. In Toscana si vive più a lungo che nelle altre regioni, e si vive in buona salute. Tanti i fattori che contribuiscono alla buona salute dei toscani, ma senz’altro una buona parte del merito va all’elevato livello degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione del nostro sistema sanitario”.
“I toscani stanno bene, davvero, a giudicare dalla durata della loro vita – dice il direttore dell’Ars Francesco Cipriani – Un neonato oggi nella nostra regione può infatti sperare di arrivare almeno a 85 anni, se femmina, e a 80 se maschio. E’ l’attesa di vita tra le più alte in Italia – a sua volta ai primi posti nel mondo – ed è ancora oggi in aumento. Ma la notizia più positiva è che la maggioranza degli anni di vita guadagnati sono anche vissuti in buona salute e senza disabilità. Fortuna? In parte forse sì, trasmessa dai geni, ma quasi tutto dipende da corretti stili di vita, ambiente sano e servizi sanitari che funzionano”.
Ecco solo alcuni dei dati più significativi che emergono dalla Relazione. L’attesa di vita in Toscana è tra le più alte in Italia: 85 anni per una donna, 80 per un uomo. La mortalità infantile è ai valori minimi (3,1 per mille). I bambini nascono perlopiù con parto naturale, la percentuale dei cesarei è del 26%, la più bassa in Italia (38%). I bambini che nascono sono in salute e di buona costituzione. Buono il livello di allattamento al seno: 76% contro il 64% nazionale. I toscani sono più sportivi e meno obesi degli italiani, ma le donne toscane fumano di più delle italiane. Un adolescente su 3 ha provato almeno una volta una droga illegale, e cresce la dipendenza dal gioco d’azzardo. Sempre più precoci i primi rapporti sessuali.
Elevati gli standard di prevenzione, cure e riabilitazione. E anche i giudizi dei toscani sul proprio sistema sanitario sono positivi. Si cominciano ad avvertire gli effetti della crisi, che nel lungo periodo potrebbe produrre un rallentamento del trend positivo di salute e un incremento delle disuguaglianze.
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