di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – In molti ricordano ancora il momento in cui il Grosseto sfiorò la Serie A. Una cavalcata entusiasmante che si fermò solo alla semifinale play-off contro il Livorno, con una gara di ritorno che, a distanza di anni fa ancora discutere e cela dei retroscena mai del tutto chiariti. Fu quello il momento più alto della storia del Grosseto, targato 2009, poco prima che iniziasse la parabola discendente della formazione biancorossa. Eppure, c’è chi la Serie A l’ha ugualmente raggiunta, passando proprio da Grosseto.
In fatto di giocatori, non meraviglia certo la presenza di Mauricio Pinilla nel Genoa di Gasperini che proprio ieri ha raggiunto il terzo posto in classifica. Il cileno, reduce anche dal mondiale brasiliano, fece subito capire che con la Serie B, e con Grosseto, c’entrava ben poco. Casomai però, fu proprio la Maremma a regalare all’extrarrestre una seconda chance di una carriera che l’attaccante stava letteralmente gettando al vento girovagando senza meta per l’Europa. A Grosseto, il numero 51 (da qui l’indimenticabile striscione esposto dai tifosi biancorossi con la scritta “Area 51”, a ricordare la “provenienza aliena” di Pinilla), costruì la sua rinascita con 24 reti in 24 partite. Notato dai club di Serie A già a partire da gennaio, Camilli riuscì a trattenerlo per poi cederlo a giugno, anche se la trattativa con il Palermo si era concretizzata ben prima. Unico cruccio, non aver contribuito all’ingresso nei play-off di un Grosseto che nella stagione 2009-2010 sembrava intenzionato al tentativo di salto di categoria dopo la delusione dell’anno precedente. Gli acciacchi fisici, uniti ad una cessione già avvenuta, tolsero dalla scena Pinigol all’atto finale della stagione, con i biancorossi che scivolarono fuori dagli spareggi.
Ma Pinilla non è l’unico esempio di giocatore che ha sfruttato l’occasione di passare da Grosseto per poi spiccare il grande salto. Tra i difensori che militano nella massima serie, c’è infatti Luca Antei, romano classe 1992 che arrivò a Grosseto nella stagione 2011-2012. In Maremma Antei debuttò tra i professionisti dopo l’uscita dalla Primavera della Roma. Arrivato in prestito dai giallorossi, con il Grifone collezionò 21 presenze e una rete, mettendosi in vetrina per l’approdo in Serie A. Oggi Antei veste la maglia del Sassuolo, oltre ad essere in pianta stabile nella nazionale under 21. Non è un titolare fisso dei neroverdi, ma vanta già 30 presenze nel campionato maggiore.
Altro difensore con un percorso simile a quello di Antei, è Federico Barba, un anno più giovane (lasse 1993) e giunto in Maremma, quindi, l’anno successivo, ovvero nella stagione 2012-2013 che ha rappresentato l’ultima delle sei trascorse in B dal Grifone. L’esperienza in Maremma, con la formazione maremmana costantemente all’ultimo posto e penalizzata in avvio, non fu delle più esaltanti per Barba che mise insieme 19 presenze in un Grosseto a tratti allo sbando. Presenze che valsero il debutto tra i professionisti dopo l’arrivo in prestito dalla Primavera della Roma. Dopo la Maremma, è arrivata l’esperienza con l’Empoli, la vittoria del campionato di Serie B e il debutto in A. Anche Barba, a modo suo, ha sfruttato il trampolino Grosseto per arrivare in alto, collezionare 4 presenze nella massima serie ed entrare nel giro della nazionale under 21.
Sempre di scuola Roma, ma con ruolo differente, milita attualmente in Serie A anche Marco D’Alessandro. A Grosseto, nel 2009-2010 un’esperienza contraddistinta da 29 presenze e un gol, rifilato al Cesena. In realtà l’esterno offensivo aveva già debuttato, l’anno precedente, con la maglia della Roma nella massima serie, mettendo insieme tre presenze. Dopo Grosseto il passaggio al Bari, sempre nel campionato maggiore con 11 presenze, poi un lungo pellegrinaggio tra i cadetti, fino al ritorno in Serie A in questa stagione, vestendo la maglia dell’Atalanta. Con gli orobici, finora, ha disputato 9 partite.
Tra i casi a parte, rientra invece il portiere Ciro Polito che arrivò a Grosseto per disputare solo mezza stagione, quella per altro che condusse i biancorossi ai play-off. In questo caso si tratta di un giocatore di passaggio che in realtà aveva già giocato in Serie A con il Catania, dove tornò appena conclusa l’esperienza maremmana. Nel post Grifone ha spesso fatto il secondo, è rimasto svincolato fino ad essere ripescato dall’Atalanta, con 5 presenze all’attivo. Attualmente è invece in forza al Sassuolo, dove però non è ancora sceso in campo.
In fatto di portieri anche Walter Bressan è uno che è arrivato in Serie A. Alle sue parate e alle sue prestazioni sopra la media, i tifosi biancorossi hanno legato il ricordo della prima stagione in Serie B, in cui il Grifone conquistò la miracolosa permanenza tra i cadetti dopo un avvio difficile. Protagonista a Sassuolo e Varese, è attualmente il terzo portiere del Cesena. Tuttavia, pur essendo tesserato per una squadra di Serie A, attende ancora il debutto ufficiale tra i grandi. per lui, infatti, non si registrano ancora presenze nella massima serie.
Altro giocatore di spessore a caccia di un rilancio, trovato a Grosseto con 9 reti in 22 presenze, è Tomas Danilevicius. Al pari di Bressan il nazionale lituano viene ricordato per la prima esperienza tra i cadetti dei maremmani, con un contributo alla salvezza in termini di realizzazioni pesanti. Danilevicius, prima del suo arrivo in biancorosso vantava un passato internazionale di prestigio, con le maglie di Bruges, Dinamo Mosca e Arsenal indossate in modo fugace. Arrivò a Grosseto in prestito dal Livorno, per ritrovarsi e lasciare il segnò: ci riuscì. Attualmente è in forza al Parma da due stagioni, ma con i ducali non è mai sceso in campo, al punto che l’anno scorso è andato in prestito agli sloveni del Gorica.
Tra i talenti puri transitati e sbocciati a Grosseto, si annovera invece Andrea Lazzari. Pure lui arrivò a Grosseto nella prima stagione di Serie B, prelevato in prestito dall’Atalanta che lo aveva già mandato a fare esperienze brevi a Cesena e Piacenza. La Maremma fu trampolino ideale per Lazzari, giovane introverso, ma dalle grandi capacità tecniche e atletiche. Da mezza punta si trasformo in un centrocampista quasi totale in grado di realizzare 8 reti in 40 presenze. Memorabile nella memoria dei tifosi maremmani resterà il gol realizzato al Piacenza nella gara dello Zecchini con un tiro scagliato dai 60 metri di distanza. Lazzari aveva già debuttato il Serie A con l’Atalanta, ma l’esperienza a Grosseto servì a costruire il suo futuro contraddistinto da piazze come Cagliari, Udine e Firenze. Attualmente è in forza proprio alla formazione viola.
Grosseto come trampolino di lancio quindi, come meta di passaggio per un rilancio, o come prima esperienza. Ma il discorso non vale solo per i calciatori, perché investe anche i tecnici. Tra gli allenatori che attualmente dirigono formazioni di Serie A, sono ben in tre a vantare un passaggio in Maremma. Il più celebre di tutti, in base ai risultati ottenuti è ovviamente Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico della Juventus è diventato campione d’Italia sedendosi sulla panchina del Milan. grandi club quindi, a cui si aggiunge anche l’esperienza di Cagliari. E pensare che a Grosseto, all’epoca della Serie C1, fu esonerato per ben due volte da Camilli. Esonerato e poi subentrato nel 2005-2006, ma nuovamente cacciato nel 2006-2007, dopo 10 giornate che portarono alla chiamata di Cuccureddu e alla vittoria del campionato.
Poca fortuna anche per Maurizio Sarri, l’attuale allenatore dell’Empoli che fu chiamato da Camilli per sostituire Gustinetti nella stagione 2009-20010, quella del mancato ingresso nei play-off. Per lui le ultime dieci giornate di campionato senza particolari acuti e con poca gloria, poi il classico arrivederci a fine stagione. Un’apparizione fugace in Maremma, quindi, che non ha intaccato la volontà di un tecnico, partito dai dilettanti, e senza trascorsi da calciatore, di arrivare in alto, portando l’Empoli nella massima serie e costruendo una bella realtà.
In Serie A c’è anche Stefano Pioli, forse uno dei pochi allenatori passati da Grosseto senza incappare nell’esonero. Fu lui, infatti, al termine della stagione 2007-2008 in cui aveva contribuito notevolmente alla salvezza dei biancorossi, a dire di no alla riconferma di Camilli. Pioli arrivò desideroso di rilancio dopo la prima esperienza in Serie A nel Parma, conclusa con un esonero e riuscì nel suo intento. Con i biancorossi fu artefice di un mezzo capolavoro raggiungendo una salvezza costruita di rimonta (prese la squadra all’ultimo posto con zero punti in tre gare). Un buon trampolino per le esperienze successive, sempre tra i cadetti (Piacenza e Sassuolo) senza esoneri, per ritornare in Serie A, al Chievo. Poi la fugace apparizione al Palermo, due partite in Europa League, l’eliminazione e l’esonero di Zamparini prima dell’inizio del campionato e l’esperienza positiva a Bologna, due stagioni e mezzo prima dei saluti. Attualmente è allenatore della Lazio, piazza difficile con Lotito presidente, ma con l’ex allenatore del Grosseto che si sta destreggiando molto bene.
Otto giocatori e tre allenatori quindi, un pezzo dell’attuale Serie A è passata anche da Grosseto, con storie differenti tra loro, ma con identici traguardi importati raggiunti dopo aver assaporato l’aria di Maremma.