di Barbara Farnetani
GROSSETO – Lo hanno arrestato due volte nel giro di poche ore, la prima per furto e la seconda per evasione. È così che è finito in carcere un giovane di 26 anni beccato ieri pomeriggio a rubare in alcune autovetture parcheggiate.
Il ladro erra stato visto da alcuni cittadini mentre armeggiava in alcune auto in via Ticino. L’uomo apriva le vetture con un coltellino a cui aveva affinato la lama, uno spadino, quando la macchina si apriva metteva le quattro frecce per fingere di essere il proprietario e rubava quanto c’era dentro: un cellulare, qualche spicciolo, un caricabatterie.
Poi passava all’auto successiva. L’armeggiare del giovane, un tunisino senza fossa dimora e irregolare, non è passato inosservato: lo ha visto sia una donna che la settimana prima aveva subito un analogo furto sia il proprietario di uno dei mezzi aperti. L’uomo ha inseguito il giovane ladro e lo ha placcato sino all’arrivo, dopo pochi minuti, degli uomini delle volanti che lo hanno preso in consegna.
Dopo l’arresto è emerso che il ladro aveva fornito, in passato, una lunga sfilza di alias, di nomi finti e aveva a carico diversi precedenti. La polizia ha accompagnato l’uomo all’ultimo domicilio, a casa di alcuni amici, dove sarebbe dovuto restare sino alla mattina dopo, quando doveva comparire in aula per la convalida. Quando però, alle 21.30, la polizia è andata a controllare che fosse in casa lui non c’era più, di fatto evadendo dai domiciliari.
Dopo una rapida serie di controlli gli agenti hanno capito che poteva essere andato a casa di amici, dove è stato rintracciato e nuovamente arrestato questa volta per evasione.
Questa mattina il giudice ha convalidato i due arresti e ha disposto la permanenza in carcere sino al processo. «La collaborazione dei cittadini è fondamentale – afferma il dirigente delle volanti Antonio Marchiò – quando si vedono movimenti sospetti, quando si sentono rumori insoliti dalla casa dei vicini, bisogna fare subito il 113, perché tenere sotto controllo la microcriminalità è possibile solo con la collaborazioine di tutti e con una responsabilità diffusa dei cittadini».