di Sabino Zuppa
CAPALBIO – Sono state necessarie ben tre sedute del consiglio comunale in una settimana per risolvere il pasticcio delle aliquote Imu ed Irpef nel Comune di Capalbio. Una vicenda conseguente ad una tardiva approvazione in consiglio comunale avvenuta nella seduta del 2 di ottobre scorso e, dunque, non in tempo utile con il termine del 30 settembre stabilito dal Mef per tutte le amministrazioni locali.
Capalbio aveva già delle aliquote che erano state stabilite dal commissario prefettizio nello scorso maggio quando la poltrona del sindaco era vacante per la fine anticipata del primo mandato di Luigi Bellumori, e saranno dunque quelle a far fede per i contribuenti che non pagheranno per quest’anno gli aumenti previsti dalla nuova giunta Bellumori per riuscire a raggiungere il pareggio del proprio bilancio. Le delibere consiliari del 2 ottobre scorso sono infatti state annullate in autotutela e, visto il ritorno ad aliquote più basse, nella seduta di domenica scorsa è stato necessario approvare una ulteriore delibera riguardante un assestamento di bilancio di circa 150 mila euro che il Comune ha dovuto reperire da altri capitoli: in particolare esisteva un piccolo avanzo dagli esercizi precedenti che, unito ad altri spostamenti di poste contabili, finanzierà le mancate entrate derivanti dai tributi Imu ed Irpef.
La decisione è giunta durante una inconsueta seduta festiva del consiglio perché, in occasione della prima seduta settimanale di otto giorni fa, era stato ventilato un possibile intervento del Mef con una sanatoria per i circa 2000 Comuni italiani che si erano trovati a che fare con tale disguido. Atto che non si è poi concretizzato e che ha spinto il sindaco Luigi Bellumori a chiudere la questione prima della fine del mese di novembre. Pertanto l’aliquota unica Irpef sarà 0,6 con soglia di esenzione di15.000 mentre le aliquote Imu saranno del 4 per mille per l’abitazione principale nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e relative pertinenze, e del 10 per mille per tutti gli altri immobili.
