di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Il Comune di Monte Argentario assume uno 007 per tutelarsi dalle diffamazioni sui social network. Una decisione maturata negli ultimi giorni per difendere l’operato di politici, ma soprattutto quello dei tecnici, che hanno seguito l’annosa questione delle casette della Feniglia, una storia fatta di lunghe cause legali. Tutto questo non senza suscitare proteste o prese di posizione di chi la pensa diversamente dal Comune del promontorio, a tal punto da preoccupare l’amministrazione argentarina che in un atto recentemente pubblicato sull’albo pretorio specifica che «di recente è apparso su internet un notevole flusso di pubblicazioni e dichiarazioni dai contenuti che potrebbero avere carattere diffamatorio e non rispondenti alle verità processuali. Dato atto – continua la delibera – che tale azione mediatica sta assumendo carattere continuativo, particolarmente sui profili Facebook, si rende necessario porre in atto una attività di tutela dell’immagine dell’amministrazione. Per questo – si conclude – appare opportuno dare incarico ad un legale per azionare l’autorità giudiziaria per mezzo di esposto-querela da inoltrarsi presso la Polizia Postale.»
Insomma una questione delicata che ha sviluppato decenni di battaglie legali e di polemiche tra proprietari ed amministrazione argentarina che tuttavia non sembrano intimorire il sindaco di Monte Argentario: «Non saranno certo le chiacchiere di Facebook ad intimorirci o a fermare il nostro iter – dice Cerulli – e come ho già detto in precedenza andremo avanti con le demolizioni senza aspettare ed avvertire nessuno. Io personalmente non querelo nessuno, ma mi sembra anche giusto tutelare coloro che lavorano per l’amministrazione anche perché ciò che facciamo è frutto di atti giudiziari che ci hanno di fatto autorizzato. Un atteggiamento che ci ha già visto agire nella stessa maniera anche in altre situazioni – conclude il primo cittadino – come nel caso del Palombaro o del manufatto di Piazzale Candi.»
Dall’altra parte della barricata ci sono i proprietari delle casette della Feniglia che ancora non sono state demolite. Tra questi, ovviamente, c’è chi non la pensa come il Comune di Monte Argentario e sta cercando di lottare per evitare l’epilogo finale della demolizione di manufatti che, in alcuni casi, sembrano essere abitati da decenni. Quasi tutte le cento cause, come specificato sempre negli atti comunali, si sono concluse in favore del Comune e sembrerebbe far eccezione una causa di usucapione ancora in essere per la quale parte degli attori hanno già rinunciato. E probabilmente riguardo a questo c’è chi lotta ancora ed usa i social network per esternare le sue ragioni ed il suo punto di vista. E magari sono proprio le modalità con cui questo avviene che hanno suscitato la preoccupazione dell’amministrazione del promontorio, tanto più che sui social network è anche apparsa la notizia di un interessamento alla questione della Feniglia da parte del deputato del Movimento 5 stelle, Massimo Artini, che ancor prima delle note vicende con Beppe Grillo, sembrerebbe aver rilasciato dichiarazioni molto critiche, coinvolgendo anche il neo assessore Rolando Di Vincenzo