di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Piccoli pescatori di Talamone e Monte Argentario in grande difficoltà per il mancato inizio della stagione di pesca del Rossetto. Una specie ittica molto pregiata di cui si occupano varie imbarcazioni della flotta della piccola pesca argentarina, il cui prelievo avviene ogni anno tramite piccole sciabiche da novembre a marzo, e che quest’anno non è ancora giunta sui banchi delle aste e dei ristoratori a causa di tutta una serie di questioni burocratiche che sono ancora tutte da definire.
Anche le associazioni di categoria, Legapesca, Federcoopesca, Agci Pesca e la Federpesca non nascondono la preoccupazione per una questione che rischia di aggravare la crisi del settore, creando al tempo stesso possibili squilibri nella gestione delle risorse ittiche locali, visto che i pescatori solitamente dediti a questa attività saranno costretti a dedicarsi alla pratica del tramaglio con conseguente sovraccarico di prelievo su altre tipologie di risorse ittiche.
Il problema parte da lontano, ossia dalla redazione del piano di gestione della pesca a valenza triennale che, in conseguenza delle nuove norme varate dalla comunità europea sul settore ittico nel 2011, era stato varato per la Toscana con valenza triennale e sarebbe dovuto essere rinnovato nella primavera 2014 perché in scadenza.
«Avevamo fatto già tutti i passaggi per il nuovo piano di gestione – spiega Massimo Guerrieri di Federcoopesca – ma la Comunità Europea, alla quale il progetto del nuovo piano di gestione che comprendeva anche la pesca al Rossetto era stato spedito anche in ritardo dal nostro ministero, ha respinto la proposta ritenendolo non congruo. E visti i tempi ristretti, lo stesso direttivo pesca del ministero si è impegnato a trovare una soluzione sperimentale e transitoria per permettere ai pescatori di andare a lavoro in mare. Una soluzione che però ancora tarda ad arrivare, tanto che alcuni rappresentanti dei pescatori si recheranno domani al ministero delle politiche agricole per sollecitare una soluzione. Anche noi siamo preoccupati – conclude lui – e ci auguriamo che venga permesso alle barche di poter iniziare la loro attività, in attesa di metterci a lavoro per redare il nuovo piano triennale per il futuro ed evitare così ulteriori ritardi nell’inizio dell’attività annuale».