SANTA FIORA – «Un Consiglio comunale non è una festa. Ha delle regole. C’è un segretario che fa l’appello dei presenti nella sala del Consiglio all’orario stabilito dalla convocazione. E nel rispetto dei cittadini elettori è in quella sala che si discutono opinioni e proposte per il bene comune». Così il sindaco di santa Fiora Federico Balocchi risponde a Riccardo Ciaffarafà, capogruppo di opposizione.
«Forse Riccardo Ciaffarafà ne ha scarsa considerazione, perché confidava di essere il protagonista assoluto – prosegue Balocchi -. Ma le elezioni sono andate diversamente rispetto ad i suoi auspici. Oggi è solo capace di non entrare in Consiglio; usare parole violente e fare affermazioni false fuori dal Consiglio. I consiglieri di minoranza non hanno partecipato al Consiglio comunale, ci sono le registrazioni video a dimostrarlo. Non hanno presentato le loro interrogazioni regolarmente iscritte all’ordine del giorno».
«Oggi, dalla piazza, affermano che il Consiglio comunale si è espresso contro la democrazia. Il Consiglio comunale ha la necessità di funzionare, di deliberare le iniziative per i cittadini e, per funzionare con efficienza e rapidità, deve avere regole. Nell’ultima seduta è stato stabilito che le interrogazioni a risposta orale saranno limitate a due per ogni consigliere (non a due per ogni gruppo consiliare come afferma Ciaffarafà). E’ una regola di buon senso, non anti democratica, e tantomeno anticostituzionale. Non c’entra nulla la legalità e il diritto. Per finire una raccomandazione – conclude Balocchi -: per amministrare un comune maggioranze e minoranze hanno il dovere di dialogare per rispettare il mandato che proprio dalla piazza proviene. Stando fuori dalle istituzioni sarete notati per una volta, dopo sarete soltanto inutili.»