di Sabino Zuppa
PORTO SANTO STEFANO – Anche la Fortezza spagnola a Porto Santo Stefano fa le spese della eccessiva presenza dei piccioni e, in concomitanza con la risistemazione degli alcuni impianti interni, rimarrà chiusa per circa quindici gironi in maniera da permettere anche un’attività di profilassi sanitaria.
Come tutti i monumenti di mezzo mondo, infatti, è ormai abitata da stormi di volatili, in particolare colombacei e gabbiani, che nidificano e stazionano a lungo sui muri o negli anfratti dell’antica costruzione. Una frequentazione che causa la formazione di notevoli quantitativi di guano che i volatili lasciano e che può creare problemi di natura igienico sanitaria tali da costringere gli enti gestori dei monumenti a degli interventi di pulizia e profilassi.
Ed è proprio quello che dovrà avvenire a Porto Santo Stefano visto che, qualche giorno fa, il servizio di zoologia ambientale dell’azienda USL n. 9 di Grosseto ha individuato la presenza nello storico edificio di zecche di piccione, Dermanyssus Gallinae, un acaro di colore rosso che riguarda varie specie di uccelli e che, seppur raramente, può attaccarsi anche all’uomo creando spiacevoli sensazioni di prurito. Per questo motivo l’amministrazione di Monte Argentario ha deciso di affidare alla ditta Ipecos di Grosseto la necessaria attività di bonifica della Fortezza anche in considerazione del fatto che lo stesso complesso monumentale, oltre ad essere stato dichiarato casa comunale per la celebrazione di matrimoni con rito civile, è anche una sede museale, aperta alla visita dei turisti.
Le operazioni di profilassi, per le quali il Comune del promontorio spenderà alcune centinaia di euro, riguarderanno tutti i locali del monumento e consisteranno in una applicazione muraria mediante irrorazione di un formulato micro incapsulato ad azione abbattente nei locali interni della Fortezza Spagnola di Porto S. Stefano e la successiva fumigazione mediante biocidi ad azione abbattente, una bonifica finale, la susseguente aerazione ed il rilascio di specifico report e schede tecniche di sicurezza. Un intervento dovuto e necessario, dunque, che già dal ponte dell’Immacolata dovrebbe restituire a turisti e cittadini locali un monumento fruibile nella piena tranquillità.