GROSSETO – Per Fare Grosseto è necessario uno sforzo collettivo per garantire un livello di sicurezza adeguato ai residenti di Grosseto e delle frazioni. A causa di differenti motivi sono diventate molte, direi troppe, le persone che vagano senza meta nella nostra città. Le ragioni sono riferibili ad un comune denominatore: la povertà. «Oggi però si individuano anche nuove forme di povertà che si sommano a quelle già presenti. Di fatti, c’è chi chiede elemosina, chi s’improvvisa parcheggiatore, chi venditore, chi soggiorna agli angoli delle strade e dei semafori per un obolo che, a causa della difficoltà economico-finanziaria che vive lo stesso grossetano, diventa sempre più improbabile. Purtroppo le situazioni sopra descritte sono sempre più diffuse nella nostra città».
«Per questo è con il solo intento di monitorare il fenomeno riteniamo necessario identificare queste persone, con certezza.
Crediamo giusta l’accoglienza perché propria di una civiltà evoluta quale è la nostra, ma per la stessa ragione riteniamo fondamentale educare gli stessi alle nostre regole. Per fare questo è necessario far sì che le regole e gli articoli della nostra Costituzione siano rispettati dagli italiani e da anche tutti coloro che ospitiamo sul nostro territorio nazionale – aggiungono da Fare Grosseto -. Propedeutico sarebbe sicuramente il fatto che i facili sussidi dati a questi nuovi poveri dalle amministrazioni non siano il frutto di una cultura assistenzialista che non da niente in cambio ma il giusto compenso per un impegno lavorativo con il quale vengono compiuti dagli stessi assistiti lavori che non a caso vengono definiti socialmente utili».
«Sotto il profilo pedagogico con tale coinvolgimento, nelle esigenze del tessuto sociale in cui si vive – concludono -, le persone si responsabilizzano e si educano al rispetto del contesto che li ospita e di conseguenza l’integrazione risulta essere più semplice e soprattutto più indolore per tutti».