di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – La Festa della Toscana, come da tradizione, fa tappa a Grosseto con la novità del ritorno dell’amministrazione comunale coinvolta direttamente nell’organizzazione. «Anno scorso avevamo deciso di fare un passo indietro in segno di rispetto per la crisi economica – afferma il presidente del consiglio comunale Paolo Lecci -. Adesso non possiamo dire che la situazione sia cambiato, ma volevamo dare un segnale di speranza. Tengo a precisare che le iniziative promosse avranno un costo che si aggira intorno ai 7mila euro. Di questi, 3.500 arrivano dalla Regione Toscana, la restante parte da sponsorizzazioni. Crediamo sia una festa che riguarda la collettività, partiamo dalla scuola e ci auguriamo una partecipazione ampia». La Festa della Toscana sarà aperta dal consiglio comunale convocato in seduta straordinaria per venerdì 28 novembre alle 9.30 nella rinnovata Sala Eden. Alle 10.30, al teatro degli industri andrà in scena lo spettacolo “La fabbrica delle parole”, realizzato dalla compagnia Art&Craft e riservato agli studenti. Alle 21.15, sempre agli Industri, andrà in scena “Norma, storia lirica di un’anima libera”. La rappresentazione sarà preceduta dall’esibizione del coro dei giovani Incantus, con ingresso libero.
Le iniziative riprenderanno il 5 dicembre, quando al Teatro Moderno andrà in scena “Guardare oltre”, spettacolo di danza e ballo organizzato dalla Uisp. Saranno in programma due rappresentazioni: una alle 9.30 e l’altra alle 21.00. La manifestazione vedrà la partecipazione di 7 associazioni con circa 250 atleti sul palcoscenico e l’attesa di 1.600 spettatori. Anche in questo caso la rappresentazione della mattina sarà dedicata ai ragazzi delle scuole, mentre la sera sarà aperta a tutta la cittadinanza. Scopo finale di questa iniziativa sarà la beneficenza, con incasso devoluto a Admo e Skeep. «La Festa della Toscana è un’occasione per animare la città – conclude il sindaco Emilio Bonifazi -. Grazie alla partecipazione di studenti, insegnanti, associazioni sportive e di volontariato, possiamo ritrovare il modo di ricordare le nostre origini e la nostra storia, Non dimentichiamoci che proprio da qui, è partita l’abolizione alla pena di morte».