di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – «Siamo venuti a conoscenza che la Provincia di Grosseto sarebbe intenzionata a non procedere con il ricorso in appello sulla sentenza del Tar, in merito alla delibera del Cipe con la quale veniva adottato il progetto definitivo del corridoio tirrenico nel 2012. Si tratta dell’unico progetto approvato sulla Tirrenica, contrastato in prima battuta proprio dalla Provincia, dal Comune di Orbetello e dalle associazioni ambientaliste. Se tutto questo fosse confermato, c’è da preoccuparsi, perché non si può lasciar passare questo tipo di progetto». Così Marco Sabatini, coordinatore provinciale di Sel, interviene sull’annosa vicenda dell’Autostrada Tirrenica e aggiunge: «Il 24 settembre, con una delibera di giunta, abbiamo scelto la via del ricorso. In Provincia non ero certo l’unico a votare per questo tipo di provvedimento, ma c’erano anche esponenti del Pd, quindi non sono giustificabili ripensamenti e annullamenti del procedimento di appello. Ovviamente ci auguriamo che la notizia venga smentita, sarebbe un bene per tutto il territorio».
I tempi per presentare appello a questo punto diventano piuttosto stretti, perché scadono ai primi di dicembre, un altro aspetto che preoccupa non poco i vertici provinciali di Sel: «Sarebbe opportuno sapere pubblicamente quali sono le intenzioni a questo punto – aggiunge Sabatini – e quali strade si ritiene siano percorribili in una vicenda delicata, sia per il territorio che dal punto di vista sociale». Da Sel, quindi si attendono conferme o meglio: smentite. Intanto però affiorano anche le prime preoccupazioni sui motivi che potrebbero indurre la Provincia di Grosseto a tirarsi fuori dalla vicenda Tirrenica, senza intraprendere azioni di opposizione a riguardo: «Sono da escludere i motivi economici, in quanto l’appello costa poche migliaia di euro, così come vanno scartati i motivi tecnici, dato che non sono emerse significative novità in merito alla realizzazione e al tracciato – conclude Sabatini -. La preoccupazione, quindi, è che ci si voglia abbassare agli interessi di Sat, andando in forte contraddizione con quanto sostenuto finora, e lasciando via libera alla linea decisionale presa in considerazione da Regione e Governo che non hanno fornito tutele al territorio».