GROSSETO – È direttamente Luca Sani, presdiente della commissione agricoltura della Camera dei deputati, a dare notizia della risposta del ministero della difesa sul caso Cemivet.
Il centro veterinario dell’esercito che attualmente è ospitato a Grosseto, nella storica sede appena fuori città, sarebbe in via di trasferimento. La sorte del centro sembrava segnata dopo le decisioni prese a livello centrale. Adesso però si apre uno spiraglio.
«Il sottosegretario Gioacchino Alfano – spiega il presidente della XIII commissione agricoltura – ha confermato che il Ministero della difesa sta effettivamente compiendo una valutazione sull’opportunità o meno di trasferire e attività del Ce.mi.Vet. al Centro militare di equitazione di Montelibretti (Roma), “nel quadro della razionalizzazione dello strumento militare nazionale per effetto sia della cosiddetta spending review, sia della legge 31 dicembre 2012, n. 244 e discendenti decreti legislativi”».
“L’ipotesi di fondo è “valutare il trasferimento dell’attività di allevamento dei puledri dal Ce.Mi.Vet. a Montelibretti (Roma), mantenendo al CeMiVet la capacità cinofila ed il Centro ippico militare che potrebbe così continuare a svolgere le attuali attività, compresa l’ippoterapia”. Come ha sottolineato il sottosegretario Alfano, lo studio dovrà inoltre consentire la “valorizzazione delle professionalità del personale veterinario salvaguardando l’attuale livello occupazionale del personale civile in servizio nella sede di Grosseto”.
«Il Ministero – aggiunge Sani – sostiene che il Centro militare veterinario rappresenta una realtà efficiente e preziosa nelle attività di approvvigionamento, addestramento, ammansimento, socializzazione e cura di cani e cavalli d’interesse della Forza armata. Questo è senza dubbio importante, ma credo sia necessario avere qualcosa di più solido delle rassicurazioni formali. Per questo, dichiarandomi parzialmente soddisfatto della risposta all’interrogazione, mi sono impegnato a seguire con attenzione l’iter della valutazione in corso, ribadendo le ragioni per cui è importante salvaguardare il Ce.Mi.Vet».