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di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – L’hanno chiamata Hopper, operazione canguro, perché i venditori saltavano da un cliente all’altro, consegnando la droga a domicilio. Tutto era partito oltre un anno fa, quando la sezione narcotici della squadra Mobile aveva notato i movimenti sospetti di una donna rumena di 40 anni. La donna riceveva i clienti a casa propria dalle 6 della mattina alle 3 di notte, vendendo loro marijuana, cocaina e piccole quantità di eroina. Un mercato ben avviato, che aveva presto insospettito la polizia. Da lì era partita una operazione complessa che ha dato i suoi frutti questa mattina, quando sono state eseguite 13 misure cautelari tra arresti e divieti di dimora.
L’approvvigionamento veniva fatto ad Arezzo, da dove veniva la cocaina e a Roma da cui veniva la marijuana. A chiudere il cerchio due tunisini per l’eroina. Il grossista di Roma era un albanese e a mantenere i contatti pensava un macedone, residente in provincia di Grosseto, che aveva fatto da intermediario anche nella vendita di una grossa partita di droga, 30 chili di marijuana, per un prezzo di 45 mila euro solo in parte saldati da un altro albanese residente a Scansano. La droga in quel caso era stata portata utilizzando il metodo della staffetta, un’auto davanti e dietro quella con il carico per evitare i posti di blocco. Alcuni di questi personaggi avevano collegamenti con il crimine organizzato, e in alcuni casi avevano a disposizioni anche delle armi utilizzati per compiere altri reati, come la tentata estorsione ad un night club da parte di uno dei soggetti coinvolti.
L’operazione, iniziata ad ottobre 2013, aveva portato subito all’arresto di sei persone: tre, tra cui il macedone, a Foiano della Chiana dove l’uomo si riforniva, uno a Grosseto e il grossista a Villa San Giovanni, all’imbarco dei traghetti per la Sicilia. Da allora le indagini hanno permesso di stabilire una fitta rete di contatti e collegamenti tra tutte queste persone che hanno portato ad una serie di arresti anche se alcuni personaggi si sono resi irreperibili, tornado anche nei propri paesi di origine come un turco di 26 anni. La donna rumena, al momento dell’arresto si era trovata senza più rifornimenti e si era incontrata nel piazzale di un centro commerciale con il grossista albanese che le aveva fatto assaggiare la merce. Tutte le persone coinvolte vivevano ben aldisopra delle proprie possibilità economiche. Cosa che ha portato al sequestro di migliaia di euro considerati provento dell’attività di spaccio.
Ad essere utilizzata per lo spaccio anche una ragazzina di 12 anni, figlia di una delle persone arrestate. La minorenne si occupava di occultare la droga, lanciarla dalla finestra su richiesta e in un caso anche dello spaccio.