ORBETELLO – Da circa un anno erano diventate il terrore delle persone che lasciavano le auto in sosta nei parcheggi, con particolare interesse rivolto ai cimiteri, ai centri commerciali e davanti alle scuole.
Due donne, residenti a Civitavecchia, di 35 anni con origini liguri ed umbre, madri di famiglia, dopo aver accompagnato i figli a scuola, a bordo di una Volskwagen nera o di una Opel grigia in maniera sistematica battevano tutti i parcheggi da Civitavecchia a Pescia Romana, Orbetello o, al contrario sino a Fregene, arrivando fino ai parcheggi dei cimiteri romani di Prima Porta e Flaminio.
La tattica era sempre la stessa, due passaggi per vedere quante macchine vi fossero, la presenza eventuale delle forze dell’ordine, poi mentre una restava alla guida, l’altra rompeva i vetri delle auto in sosta sottraendo borse ed ogni tipo di oggetti, soprattutto telefoni cellulari, PC e tablet.
Da li una corsa ai più vicini sportelli bancomat dove, sfruttando i dati anagrafici sottratti dai documenti, dalle rubriche telefoniche, facendo anche rapidi calcoli su nomi e date di nascita, il prelievo dalle carte bancomat e di credito del massimo esigibile, quasi sempre 1750 Euro.
Riuscivano ad agire rapidamente e questo è era il loro vero vantaggio: tra l’altro per rallentare i possibili movimenti delle persone derubate bucavano le gomme delle auto che poco prima avevano svaligiato
Dopo ripetute denunce ai Carabinieri della stazione di Civitavecchia, i primi accertamenti con la visione delle immagini delle telecamere delle banche e degli uffici postali, quelle del comune e dei negozi cittadini, i pedinamenti e le fotografie.
Da li, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica di Civitavecchia Gianfranco Amendola e del Pm Valentina Zavatto, la notifica, ieri delle misure di custodia cautelare in carcere, da parte dei Carabinieri di Civitavecchia nel quartiere Campo dell’Oro. Una delle due ha anche tentato la fuga nei campi adiacenti all’autostrada. I Carabinieri di Civitavecchia, continuano le indagini anche in merito ad alcune rapine subite da anziane donne, a Civitavecchia ed in Provincia di Viterbo, una delle quali già addebitata ad una delle ladre seriali.