di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Continua il polso duro dell’amministrazione Cerulli riguardo alla gestione delle concessioni demaniali al Monte Argentario. Con un provvedimento di pochi giorni fa, infatti, ha disposto di dichiarare la decadenza della concessione demaniale marittima rilasciata in passato a favore della società Bar Giulia di Porto Santo Stefano. In pratica la zona dove, uno dei locali più noti del paese, tiene tavoli e sedie all’aperto la quale, entro 60 giorni, dovrà essere restituita alla disponibilità del Comune del promontorio. Una ottemperanza obbligatoria per la quale, se la proprietà del locale non avrà provveduto a quanto richiesto sarà effettuata una esecuzione forzata senza ulteriore preavviso. Dunque una ennesima vicenda di regole riguardanti lo sfruttamento dei beni demaniali che, tuttavia, ha avuto già diversi capitoli in precedenza ed è giunta a tale decisione dopo vari atti del Comune ed una sentenza del Tar.
In breve: il Comune di Monte Argentario aveva emesso una concessione quinquennale, 2008-2013, al Bar Giulia per la posa di tavoli e sedie e altro arredo urbano a servizio del proprio esercizio, che autorizzava una copertura in pvc sorretta da struttura metallica. Ma nel 2010, a seguito di verifiche effettuate dal comando polizia municipale era stata accertata una presunta violazione urbanistico–edilizia che aveva causato l’emissione di un provvedimento di rimessa in pristino. Contro tale decisione era stata promosso un ricorso davanti al Tar della Toscana dalla società privata che, con sentenza del gennaio 2011, era stata respinto dai giudici. Ma dopo tale decisione e dopo la presentazione di ulteriori memorie, la polizia municipale ha svolto due ulteriori sopralluoghi: il primo nel maggio 2014 in cui veniva accertato che nulla era stato fatto dopo la sentenza e l’ultimo dello scorso mese in cui si segnalava la rimozione della struttura in pvc fermo restando il posizionamento di tavolini, sedie, fioriere, ombrelloni ed arredo urbano che, adesso, andranno obbligatoriamente rimossi entro due mesi.