GROSSETO – I gestori carburanti denunciano l’insostenibile onerosità delle commissioni bancarie per i pagamenti con carte di debito e di credito all’Unione Europea e chiedono l’apertura della procedura d’infrazione a carico dell’Italia. L’Antitrust italiana sollecitata ad intervenire. Il 12 novembre le associazioni dei gestori proclamano il “No card day”, un intera giornata in cui non verranno accettati carte di credito e bancomat per il pagamento di rifornimenti di benzina. Lo stato, dopo aver reso obbligatorio dallo scorso 1° luglio, l’accettazione dei pagamenti effettuati con moneta elettronica, per importi superiori ai 30 euro, ha lasciato che si scaricassero sui gestori degli impianti di distribuzione carburanti costi insostenibili.
I benzinai italiani operano con margini, a seconda delle modalità di vendita, variabili dal 1% al 2% del prezzo finale pagato dal consumatore, mentre il resto viene incamerato dalle compagnie petrolifere e soprattutto dallo Stato tra accise ed Iva. Di contro i costi per le transazioni elettroniche variano, a seconda degli istituti bancari e dei territori, dallo 0,5% all’1,2%, con punte che arrivano a sfiorare il 2%, di fatto azzerando per i benzinai ogni possibilità di fare impresa e fare utili. Il sistema di gestione dei POS e delle commissioni risulta, come da atti parlamentari, il più alto d’Europa, con costi complessivi che si collocano anche oltre il 50%, rispetto alla media europea.
A pagare il conto rimangon quindi i gestori che raccolgono per lo Stato, gratuitamente e a proprio rischio e pericolo, oltre 30 miliardi all’anno tra accise ed IVA. I gestori carburanti chiedono il ripristino del decreto liberalizzazioni che aveva sancito la gratuità delle commissioni, per i pagamenti fino a 100 euro. Di fronte all’insensibilità del Governo, che ignora le giuste proteste della categoria e le risoluzioni parlamentari a favore di un calmieramento dei costi di commissioni e di gestione dei Pos, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio presentano formale denuncia all’Antitrust e all’Unione Europea, con la richiesta di apertura di un procedimento di infrazione a carico dell’Italia e promuovono il “No Carta Day” di denuncia degli insostenibili costi imposti dalle banche e dai servizi interbancari, sospendendo per il 12 novembre l’accettazione dei pagamenti con moneta elettronica su tutta la rete.