FIRENZE – Cinque milioni di euro per assicurare agli alluvionati di Carrara e della Maremma un contributo, fino a un massimo di 5 mila euro, a tutte le famiglie che hanno un reddito inferiore a 36.000 euro Isee. Lo ha deciso la giunta regionale, con una proposta di legge che verrà rapidamente trasmessa al consiglio. “Non è un risarcimento – ha tenuto a precisare oggi alla stampa il presidente Enrico Rossi – ma una forma di solidarietà a chi è stabilmente residente nelle zone colpite, un aiuto a chi deve risistemare case o pertinenze o reintegrare beni mobili andati perduti. Dai primi conti risulta che sono state colpite 1700 abitazioni nella zona di Carrara e un centinaio nella zona dell’Albegna. Secondo i calcoli dell’Irpet mediamente in Toscana l’84% delle famiglie risultano avere un reddito inferiore a 36 mila euro Isee”.
Ma il presidente Rossi non si è limitato a confermare le decisioni maturate negli ultimi giorni. “Lo stato a tutti i livelli e la politica – ha detto commentando le tensioni a Carrara – devono percepire che l’emergenza idrogeologica sta diventando emergenza democratica. Di fronte a una tragedia che lascia sgomenti come quella del Carrione, dove si rompe un argine ricostruito da poco, si può capire perchè la gente perde la testa. La reazione dei cittadini, il crollo della loro fiducia sono comprensibili, purché non sfocino in atti di violenza, non diano sfogo ai facinorosi e non siano strumentalizzate. I cittadini hanno il diritto di sapere che le cose si fanno in fretta e correttamente e di vedere i risultati. Dobbiamo ricostruire un rapporto con la cittadinanza ed individuare rapidamente le responsabilità, che non possono che essere individuali”.
“Ho chiesto quindi una relazione che ricostruisca le ragioni di ciò che è accaduto e tutti i comportamenti, compreso quello del Genio civile locale. Poi abbiamo sbloccato 215 opere per 127,5 milioni. Per Massa Carrara sono oltre 50 opere per 27 milioni. Domani ci sarà l’incontro con tutti i responsabili dei procedimenti, per spiegare come si deve fare con le procedure accelerate. Stiamo pensando anche di introdurre, oltre ai collaudi di legge, una verifica di secondo livello”. Il presidente ha ripetute le richieste al governo: quella di dotare i presidenti di regione dei poteri commissariali e quello di mantenere le spese per il rischio idraulico fuori dal patto di stabilità.
“Certo i cambiamenti climatici sono impattanti – ha detto ancora – ma è vero che questi drammi sono anche frutto di decenni di malgoverno del territorio, di cementificazioni, di incuria, di una perversa alleanza tra finanza e mattone. Si è costruito in tanti posti sbagliati e vorrei ricostruire la sequenza delle alluvioni in questi posti sbagliati, attraverso le aerofotogrammetrie che potrebbero costituire una mostra itinerante. Di fronte a tutto questo noi siamo la giunta che ha fatto una svolta, anche molto contrastata e discussa, vietando le edificazioni nelle zone P4, con la nuova legge sul governo del territorio che blocca il consumo di suolo per edificazione e punta sulla riqualificazione urbana, e con il Piano del paesaggio, che ha attinenza non solo con il tema della bellezza ma anche con il problema idrogeologico. Stiamo facendo sul serio – ha concluso il presidente – chiediamo a tutti di avere fiducia perché siamo convinti che ce la possiamo fare”.