GROSSETO – Continua il percorso di formazione promosso da Coeso. Sono circa 60 le persone coinvolte nel progetto di sussidiarietà, che si mettono a disposizione volontariamente delle fasce più deboli della popolazione. Più della metà dei volontari già formati ha ricevuto una nomina dal giudice tutelare.
Un percorso formativo per imparare a offrire supporto ad altre persone: è questo l’obiettivo dei corsi per amministratore di sostegno che Coeso Società della Salute, per conto del Comune di Grosseto e in collaborazione con la Asl 9, organizza attraverso la cooperativa Uscita di Sicurezza. L’idea è nata per rispondere a un’opportunità offerta dalla legge 6 del 2004 che istituisce l’amministratore di sostegno, una figura giuridica pensata come alternativa alla pronuncia di interdizione o inabilitazione. Le persone fragili, ma ancora in grado di essere autonome per molti aspetti, possono ricevere, grazie a questa norma, tutela e accompagnamento nella cura dei propri interessi.
L’iniziativa di individuare persone disponibili a ricoprire volontariamente questo importante incarico, ha avuto molto successo: sono già due i corsi organizzati – il primo si è concluso a maggio è ha coinvolto 27 persone, l’altro si sta svolgendo con 25 corsisti – e tante persone hanno già manifestato il proprio interesse a partecipare al prossimo ciclo di lezioni.
“Ancora una volta – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Grosseto, Antonella Goretti – la città si è dimostrata solidale e interessata alle iniziative promosse dagli enti del territorio per favorire la sussidiarietà tra i cittadini”. Obiettivo dei corsi è quello di formare delle persone da inserire in un elenco di volontari disponibili a ricoprire questo incarico, in modo che il giudice tutelare vi possa attingere quando nell’ambito familiare o amicale del beneficiario non si individua una persona idonea.
“Oltre che un modo per aiutare la propria comunità – spiega Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso SdS – essere formati su questa figura giuridica può rappresentare anche un patrimonio personale. Per questo hanno partecipato molti giovani, che vogliono fare così un’esperienza educativa e di vita”.
Gli aspiranti amministratori di sostegno sono volontari di associazioni, studenti di Giurisprudenza, Scienze del servizio sociale e altre discipline correlate, operatori del Terzo settore, di età compresa tra i 20 e i 70 anni, e hanno frequentato 32 ore di lezioni in aula sul sistema dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, le modalità di relazione con il beneficiario, i suoi familiari e i servizi e altri aspetti amministrativi e gestionali, come gli obblighi e le responsabilità nella gestione degli interessi patrimoniali dell’amministrato. Le lezioni sono state tenute da avvocati del Foro di Firenze e Grosseto, dirigenti dei servizi ed altri esperti.
L’amministrazione di sostegno può essere richiesta oltre che dai servizi e dai familiari, anche dal beneficiario stesso ed è quindi un importante strumento per tutte le coppie di fatto e i conviventi che vogliono potersi tutelare reciprocamente, ad esempio, in caso di malattia.
CONSULENZA E AIUTO ATTRAVERSO LO SPORTELLO PER AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO
Ad oggi il 60% dei volontari già formati ha ricevuto una nomina da parte del giudice tutelare e stanno portando avanti il loro compito. Non da soli: il Coeso SdS, attraverso alla cooperativa Uscita di Sicurezza – che si è aggiudicata uno specifico appalto -, ha organizzato un sportello di assistenza e consulenza, aperto ogni martedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, presso la sede della cooperativa in viale Europa 11/B (tel. 0564/458899, email: amministratoresostegno@uscitadisicurezza.grosseto.it).
Lo sportello offre informazioni su tutele, curatele e amministrazioni di sostegno e consulenza e sostegno tecnico-ammistrativo per le attività che gli amministratori dovranno svolgere, come l’accertamento del patrimonio del beneficiario, la redazione delle relazioni, i rendiconti, le istanze. Fornisce indicazioni anche sull’uso dei canali informativi online del Ministero di Giustizia, delle istituzioni e dei soggetti del Terzo settore che collaborano attivamente all’erogazione dei servizi.
Lo sportello, inoltre, ha una funzione di orientamento per tutti i cittadini che vogliono approfondire le funzioni e i compiti di un amministratore di sostegno e offre assistenza per la compilazione delle domande di richiesta da presentare al Tribunale.
L’ASSOCIAZIONE “AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO GROSSETO”
Dopo il primo ciclo di lezioni i corsisti hanno dato vita a un’associazione, “Amministratori di sostegno Grosseto”, presieduta da Ettore Babini che ha l’obiettivo di condividere esperienze e conoscenze tra chi ha deciso di intraprendere questa esperienza e favorire anche la nascita di gruppi di auto-mutuo-aiuto. Scopo dell’associazione è quello di promuovere la tutela dei diritti dei soggetti svantaggiati, in particolare di chi, a causa di un’infermità, di una menomazione fisica, psichica o sociale, si trova impossibilitato, anche per un tempo limitato, a provvedere ai propri interessi o bisogni.
“L’associazione vuole essere un punto di riferimento non solo per i soci – ha spiegato il presidente, Ettore Babini – ma per tutti coloro che vivono l’esperienza dell’amministrazione di sostegno. Proprio in questi giorni, inoltre, stiamo seguendo le procedure per ottenere il riconoscimento come onlus”.
Per informazioni: amministratorisostegnogrosseto@gmail.com – 335/6919478.
ALTRE INFORMAZIONI SULL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
L’amministratore di sostegno è nominato dal giudice tutelare e i suoi compiti sono diversi da caso a caso e definiti proprio nel decreto di nomina. Possono spaziare dall’assistenza nella gestione del patrimonio e di altre risorse economiche, alla tenuta dei rapporti con l’autorità sanitaria per la prestazione di consensi sulle cure e le terapie. La novità di questa figura sta nel fatto che il beneficiario non viene – e non si sente – limitato nella propria capacità di agire. Anzi, il mantenimento della propria indipendenza e capacità di decisione e un importante elemento di affermazione personale, che può allontanare e ritardare in alcuni soggetti fragili, in particolare anziani e disabili, il passaggio dall’auto alla non autosufficienza.
L’esperienza grossetana è stata avvita due anni fa, a seguito di un seminario promosso dalla sede locale della Federconsumatori. In quell’occasione, sono stati approfonditi alcuni aspetti dalle legge 6 del 2004, purtroppo ancora poco conosciuta e attuata, con cui si inserisce un’alternativa alla pronuncia di interdizione e inabilitazione da parte del Giudice, offrendo così una tutela ai cittadini, in particolare alle fasce più deboli della popolazione. A seguito del seminario, Coeso e Comune di Grosseto hanno deciso di avviare il percorso di formazione.