ORBETELLO – «Prima di essere un sindaco sono una donna e una madre. Per questo vorrei spendere due parole per poter spiegare a voi genitori il motivo della chiusura delle scuole negli scorsi tre giorni». Così il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti spiega il motivo della chiusura delle scuole nei tre giorni appena passati. «Sono consapevole, come del resto è consapevole anche il resto dell’amministrazione e dei dipendenti comunali, che la chiusura delle scuole può comportare un disagio per i genitori che lavorano e si ritrovano costretti, anche in extremis, a dover trovare una soluzione alternativa per i bambini e le bambine».
«Nella stessa vostra situazione ci troviamo anche noi, che oltre a essere amministratori siamo prima di tutto genitori come voi – prosegue il primo cittadino -. Proprio per questo, come detto sopra, ritengo che sia corretto e doveroso nei confronti di tutti voi spendere qualche parola in più per provare a spiegarvi quale è la logica che spinge, in circostanze come quelle dei giorni scorsi, a decidere per la chiusura delle scuole. Lunedì scorso ci è stata comunicata, come voi sapete, un’allerta elevata per la nostra zona, allerta che si sarebbe dovuta concludere giovedì e che invece è stata estesa fino alla giornata di oggi, venerdì 7. Dopo un confronto con alcuni degli altri sindaci compresi nella zona del bacino dell’Albegna – che comprende tra gli altri oltre al nostro comune anche Manciano, Magliano, Scansano, Monte Argentario e Capalbio -, alla luce delle pregresse esperienze e in considerazione delle previsioni pervenute dalla Ragione, è stato deciso di chiudere gli istituti a scopo precauzionale».
«Qualcuno di voi ha obiettato che non ha senso chiudere le scuole se non piove, ma in tutta onestà, basandoci sui modelli e sui bollettini inviati dalla Regione e non potendo sapere se avrebbe piovuto o meno, nessuno di noi se l’è sentita di mandare i nostri figli a scuola – afferma ancora Paffetti -. Non dubitiamo che il corpo docente e i dirigenti possano garantire la loro incolumità, ma nella malaugurata ipotesi che la quantità di pioggia possa diventare veramente consistente al punto di creare disagi o peggio ancora altre esondazioni, cosa succederebbe? Senza considerare un altro e fondamentale elemento: il fatto che non piova su Orbetello o su Albinia, non esclude che possa piovere a Manciano, a Roccalbegna o a Scansano e l’acqua che scende e si accumula in collina e in montagna è proprio quella che poi fa gonfiare i nostri fiumi rendendoli a rischio esondazione».
«Chiudere le scuole a titolo precauzionale, come definito dal rigido protocollo di sicurezza e prevenzione di Protezione Civile in caso di allerta meteo elevata, è un modo per evitare a monte il rischio che voi e i vostri figli possiate mettervi su strada nell’eventualità di condizioni meteo estreme, un modo per non fare correre a voi e ai bambini un rischio inutile. A fronte di quanto scritto, pur comprendendo il vostro disagio, ci auguriamo che sia chiaro che il nostro primo pensiero sia di salvaguardare la vita umana, anche a costo di far saltare ai bambini dei giorni di scuola. I giorni persi potranno essere recuperati, in accordo con i dirigenti scolastici e il provveditorato, ma – conclude Paffetti – la sicurezza, quella deve sempre venire prima di tutto».