di Simone Paradisi
FOLLONICA – Un marciapiede che funga da ‘diga’ per le acque ed eviti il riversarsi in strada di fanghiglia e ghiaia in coincidenza di piogge torrenziali come quelle dello scorso 12 ottobre. È quanto chiede di realizzare al comune di Follonica il follonichese Erio Marianucci Capelli a proposito del fazzoletto di terreno incolto situato, nel quartiere Campi Alti, all’incrocio tra via dell’Albatro e via dei Tigli.
Si tratta di uno spiazzo inserito dal regolamento urbanistico fra le superfici per le quali è ammesso il completamento edilizio; sarebbe dunque possibile costruirvi sopra, ma il proprietario non pare al momento interessato a farlo.
Il problema nasce dal ruscellamento che, agendo sul terreno, trascina fango e pietrisco poche decine di metri più a valle, con il risultato di un accumulo di materiale in strada all’incrocio tra via dell’Albatro, via Curiel e via Martiri delle Fosse Ardeatine.
Erio Marianucci Capelli (nella foto), 55 anni, abita da mezzo secolo proprio in un condominio di via Curiel e sottolinea come un incrocio stradale invaso dal fango si sia dimostrato a più riprese pericoloso per il traffico, sopratutto per quello di ciclomotori e scooter. All’indomani del nubifragio che ha colpito Follonica il 12 ottobre scorso, è stato necessario, per rimuovere il fango, l’intervento degli operai di 6 Toscana. Come spiega Marianucci Capelli, il comune non può obbligare il proprietario del terreno in questione a costruirvi sopra, ma potrbbe prolungare, a mò di recinzione, il marcia piede che su via dei Tigli e su via dell’Albatro si interrompe ad un certo punto proprio in coincidenza dell’incolto. Il marciapiede potrebbe così funzionare da ‘diga’ per le acque piovane ed evitare che queste, scendendo a valle, accumulino in strada fango e detriti.