di Sabino Zuppa
PORTO ERCOLE – Entro sessanta giorni potrebbe riapparire il pontile mancante da due anni a Porto Ercole ed essere così svelato il mistero della concessione demaniale sparita nel borgo argentarino. Un ulteriore atto della lunghissima saga dei pontili al Monte Argentario che, per la prima volta, vede il Comune del sindaco Cerulli condannato in parte dal Tar della Toscana, anche se le questione è ancora ben lungi dall’essere chiarita.
Questa volta l’Ente, pur non dovendo pagare spese di risarcimento dovrà ottemperare alle decisioni dei giudici di continuare il processo di assegnazione demaniale, riguardo al quale il Tar ha addirittura minacciato di ricorrere alla figura di un commissario per dirimere la questione, se la cosa non si svolgerà in tempi brevi. La storia è ormai nota, ma giova riassumerla: riguardo al pontile lotto 11 di Porto Ercole, la gara di concessione dell’attività di ormeggio indetta nel 2012 dall’amministrazione argentarina si era conclusa con l’aggiudicazione alla società Emporio del Sub, senza che quest’ultima fosse poi mai riuscita ad entrarne in possesso. Questo perché il vecchio concessionario del pontile, la società Nuova Scotto, aveva provato ad impugnare le nuove scelte del Comune, perdendo al Tar ma giungendo fino al Consiglio di Stato dove il procedimento è tuttora pendente. Lo stesso organo giudiziario, lo scorso anno, aveva però respinto la domanda di sospensiva riguardo alle decisione del Tar da parte della Nuova Scotto e questo aveva permesso al sindaco Arturo Cerulli di intervenire con la forza pubblica per sgombrare il pontile.
Ma dal luglio del 2013, un lungo silenzio, che il Tar ha riconosciuto infondato ed ha ordinato appunto «al Comune di Monte Argentario di concludere il procedimento entro 60 giorni dalla comunicazione della sentenza, con l’avvertimento che in caso di ulteriore inadempimento si provvederà, su istanza di parte, alla nomina di commissario ad acta che decida in via sostitutiva». Oltre a questo, in tale ricorso, la società Emporio del Sub aveva anche provato a chiedere il risarcimento per il danno economico subito dalla mancata continuazione del procedimento di assegnazione della concessione da parte del Comune, che il Tar ha riconosciuto già possibile dall’estate 2103. Ma secondo i giudici la stessa è stata formulata in termini generici senza che la Emporio del sub abbia poi provveduto a dimostrare e quantificare, nel concorso con gli altri requisiti di legge, il danno subito. Per leggere il provvedimento cliccare QUI