Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”
a cura di Marco Gapsarri
Google ha scelto il WSJD Live Conference, evento del Wall Street Journal, per annunciare il proprio avveniristico progetto: la realizzazione di nanoparticelle capaci di percorrere l’intero corpo umano alla ricerca di malattie.
Ne ha parlato in modo approfondito Andrew Conrad, direttore della divisione Life Sciences dei laboratori Google X. L’obiettivo è quello, insomma di creare un nuovo sistema diagnostico in grado di “stanare” le malattie al loro stadio iniziale.
Le nanoparticelle di Google, infatti, grandi meno di un millesimo di un globulo rosso, sarebbero in grado di rilevare ed attaccarsi a cellule di vario tipo all’interno del nostro corpo. La cosa più sorprendente è che tali particelle sono il punto di contatto tra la biologia e l’ingegneria: il loro cuore è infatti metallico in modo che possano essere regolate con un magnete indossabile al polso dal paziente.
Una volta che avranno viaggiato per tutto il corpo umano, quindi, potranno essere raccolte in modo da scaricare dati importanti per farli analizzare ai medici per una corretta diagnosi.
Ingerite tramite una semplice compressa, le particelle saranno in grado di rilevare per esempio eccessi di sodio, ostruzioni arteriose o patologie del genere.
Ma la cosa più interessante però riguarda la prevenzione oncologica: le nanoparticelle sarebbero infatti in grado di riconoscerle e di localizzare il punto del corpo in cui si trovano le cellule tumorali. Metterebbero quindi in grado i medici di diagnosticare allo stadio iniziale molti tumori silenziosi e mortali come quello del pancreas, dello stomaco, leucemie e linfomi.
Il governo statunitense dal 2001 ad oggi ha investito più di 20 miliardi di dollari in ricerca sulle nanotecnologie. Segno tangibile dell’importanza di questa branca dell’ingegneria e della medicina. Di sicuro un colosso privato come Google darà una spinta importante a questo tipo di ricerca poichè già da tempo sta investendo nell’innovazione medica.
Ricordiamo infatti che i laboratori di Google X hanno già sottoscritto un accordo con Novartis per la produzione di lenti a contatto capaci di misurare il tasso di glucosio nel sangue dei pazienti diabetici, per non parlare del progetto Baseline, che mira a costruire una mappa il più completa possibile di un essere umano sano, schedando il DNA di migliaia di volontari.
* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di comunicazione e marketing. Si occupa da sempre di innovazione e di divulgazione di nuovi media e tecnologie.
Per info e contatti con Marco Gasparri: m.gasparri@kalimero.it