FOLLONICA – «La salute dei cittadini e dei lavoratori è la cosa che più ci interessa». Così si esprime la coalizione di maggioranza di Follonica in merito alla vicenda sui controlli effettuati nell’area industriale del Casone e sulla presunta radioattività riscontrata in alcuni processi produttivi della Tioxide.
«La mozione – scrivono dal centrosinistra che riunisce Pd, Psi, Sel, Idv, Verdi, Cd e Gente di Follonica – della terza Commissione consiliare del Comune, approvata all’unanimità, da discutere al prossimo consiglio comunale approfondisce questo obiettivo ed è la sintesi di quello che la nuova Amministrazione intende mettere in atto su questo aspetto».
Un documento che chiede «di ampliare le responsabilità dirette delleaAmministrazioni, di sperimentare anche forme organizzative più coinvolgenti e decisionali, creando un meccanismo virtuoso di verifica e soluzione dei problemi dei Comuni sul cui territorio vengono a trovarsi determinate emergenze».
«Nella cava di Montioni è iniziata la costruzione di una vasca per la decantazione delle acque filtranti, così da poter evitare eventuali contaminazioni da metalli pesanti e sarà cura dell’Amministrazione Comunale verificarne l’efficienza e richiedere un piano di campionamenti regolari delle acque in modo da prevenire qualsiasi forma di inquinamento».
Sulla questione Tioxide invece il sindaco Andrea Benini ha già partecipato ad un incontro in Regione per aver un quadro dettagliato della questione esplosa a seguito dell’ispezione di Arpat e ai valori riscontrati di radioattività, superiori alla norma, rilevati nelle “tele filtranti di Moore” che raccolgano la prima “scrematura” del biossido di titanio.
«A noi – dicono dal centrosinistra – interessa che siano fatte tutte le necessarie verifiche per l’esposizione dal 2001 ad oggi dei lavoratori dell’Azienda e delle ditte di manutenzione per capire eventuali effetti sulla loro salute (verifiche che, in realtà, l’Azienda avrebbe dovuto già fare periodicamente). Problema quanto mai importante che i Comuni di Follonica e di Scarlino hanno posto ripetutamente tra le urgenze, assieme alla verifica sui “gessi” a pié di fabbrica e quelli conferiti a Montioni»
«La condizione che chiediamo venga attuata per il corretto svolgimento di tutte le attività è di costituire con le aziende un patto di garanzia, che sia a salvaguardia irrevocabile sia dell’ambiente che dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica delle produzioni, con assoluta trasparenza e piena informazione degli Enti locali e dei cittadini»
«Il tutto per garantire l’assoluta trasparenza tra compiti istituzionali e cittadini, in quanto tutti siamo cittadini. Come sarebbe inutile nascondere sotto il tappeto le briciole in casa propria, crediamo che l’ambiente nel quale viviamo sia una sola cosa con la vita di ogni singolo abitante e lavoratore. Questi problemi vanno affrontati con estrema serietà, senza demagogia e strumentalizzazioni e rafforzando il ruolo di controllo delle strutture pubbliche»