ORBETELLO – «Nuovo Piano di protezione civile e ricostruzione della scuola elementare di Albinia». Questo quello che i consiglieri comunali di minoranza Andrea Casamenti e Chiara Piccini chiedono alla giunta Paffetti «dopo due anni di ingiustificabili ritardi da parte dell’Amministrazione. Da quasi due anni il Comune di Orbetello risulta inadempiente per l’approvazione del nuovo piano di protezione civile che doveva essere approvato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento».
«Il Comune di Orbetello risulta quindi ancora uno dei pochi comuni inadempienti tra i 280 comuni toscani ed ha subito un alluvione e siamo vicini all’anniversario del tragico evento del 2012 – proseguono i consiglieri di opposizione -. Sulla base dei dati ufficiale della Protezione civile in Toscana il 82% di comuni ha il piano di protezione civile in base alla nuova normativa. Poi l’assurda telenovela dei lavori post alluvione, finanziati dalla regione, relativa alla ricostruzione della nuova scuola elementare di Albinia sembra non avere più fine. Dopo ormai ventiquattro mesi dall’alluvione ancora manca l’approvazione del progetto esecutivo dei lavori nonostante le ormai decine di promesse fatte ai cittadini di Albinia».
«Il progetto definitivo è stato consegnato al Comune da incaricato esterno nel lontano aprile 2013, è stato approvato soltanto l’11 agosto del 2014, ovvero 16 mesi dopo, e per tutto questo tempo è rimasto abbandonato nei cassetti del comune mentre i genitori chiedevano risposte concrete e celeri per i loro figli. L’amministrazione Paffetti aveva solennemente promesso che i lavori sarebbero stati conclusi per gennaio 2013 mentre ancora manca anche l’approvazione del progetto esecutivo. La cosa che sconvolge è che si tratta di un lavoro come gli altri lavori post alluvione “chiavi in mano” consegnati dalla Regione Toscana dove il Comune di Orbetello aveva poco da fare se non le gare. Intanto i bambini continuano a sopportare enormi disagi – conclude Casamenti -. E ad oggi la vecchia struttura scolastica elementare che doveva essere almeno immediatamente abbattuta due anni addietro in attesa della nuova realizzazione giace ancora come ricettacolo di sporcizia e topi»