MONTEROTONDO MARITTIMO – «La Provincia di Grosseto ha da sempre avuto a cuore la tutela del sistema ambientale e con esso della salute delle persone che ci vivono. Gli amministratori dei Comuni del nostro territorio, sono permeati di questa cultura ambientale, sono e sono stati da sempre attenti al benessere della collettività». Il presidente della Provincia di Grosseto Emilio Bonifazi interviene così sulla “questione” Solemme di Monterotondo Marittimo sollevata di recente in un’assemblea pubblica.
«In questo periodo, forze politiche minori – continua Bonifazi – cavalcano le problematiche ambientali utilizzando informazioni superficiali, generiche, inesatte da sventolarle come spettri. Usano un paventato rischio per la salute come sistema per catturare consenso».
«Come sempre, però, contano i fatti, i dati concreti – afferma ancora Bonifazi -. Cercherò di elencarli, uno per uno:
RISCHIO INCENDI – Nel 2012 l’impianto Solemme è stato autorizzato sentiti i pareri favorevoli anche del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Grosseto così come previsto dalla legge. La passata giunta comunale ricevette tale autorizzazione senza sollevare obiezioni. Secondo i Vigili l’impianto è sicuro;
RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE – Il sistema produttivo Solemme non rientra in questa specifica procedura, cioè, non è un impianto da tutelare in base al “rischio rilevante”. I Vigili del Fuoco confermano questa caratteristica non rilevando eccezioni nell’autorizzazione;
FANGHI IN AGRICOLTURA – Il Decreto Legge n. 99/1992 è chiarissimo in materia, fissando nel 35% la percentuale massima di fanghi da mischiare agli altri rifiuti e successivamente sottoporli a processo di trasformazione biologica con interramento. E’ una Legge nata per prevenire l’inquinamento dei suoli agricoli. Solemme si attiene a queste norme. Paragonare tali limiti di concentrazione delle sostanze contaminanti a quelli del fango deposto tal quale sul terreno vuol dare informazioni false».
«E’ grave il fenomeno diffuso di far leva su aspetti sanitari utilizzando la disinformazione mascherata con pareri pseudoscientifici per creare allarmismi. I fatti qui elencati sono trasparenti e chiari e i relatori di quell’incontro li hanno taciuti dimostrando o di non conoscerli o di mistificarli. Tutti gli atti autorizzativi della Provincia – conclude Bonifazi – sono conformi alle norme nazionali, tutelano la salute pubblica e l’ambiente e i cittadini di Monterotondo posso stare tranquilli. Giusta è la scelta del Comune di confrontarsi e informare la comunità il prossimo 3 novembre al Teatro del Ciliegio. La piena trasparenza degli atti e delle intenzioni è la migliore risposta».