GROSSETO – Un presidio per una politica di immigrazione seria. Lo organizza la sezione grossetana dell’Anpi per mercoledì 29 ottobre dalle 17 alle 19 in piazza Rossellei a Grosseto. «L’emergenza dei migranti sta drammaticamente focalizzando l’attenzione delle cittadine e dei cittadini con il suo fardello di morti nel canale diSicilia, con l’emergenza umanitaria connessa e con i grandi problemi di convivenza in una società sempre più multietnica, che mette alla prova la tradizionale capacità di accoglienza degli italiani a cominciare dagli abitanti di Lampedusa – afferma l’Anpi -. Ogni settimana anche la nostra città, i suoi enti locali e il volontariato accolgono, ospitano, supportano, verificano le condizioni di salute di decine di richiedenti asilo e di migranti».
«A fronte di questo sforzo comune di solidarietà ci sono spinte sociali e politiche, presenti anche nella nostra città, che cercano di strumentalizzare le difficoltà per portare acqua al mulino del razzismo, che da sempre è l’anticamera del fascismo e delle soluzioni autoritarie – prosegue Anpi – . Si mesta nel torbido per dire che gli stranieri tolgono il lavoro e la casa agli italiani o che la nostra capacità di accoglienza ha costi troppo elevati. I più ignorano che un cittadino straniero, che lavora in Italia (come in altri paesi d’Europa, che hanno saputo meglio valorizzare questa risorsa), porta all’erario pubblico molte più risorse finanziarie di quante ne consuma. Una società a misura degli ultimi e dei diversi è capace di proteggere meglio anche i propri cittadini in termini di servizi e di tutele sociali».
«Nella sua fedeltà ai valori della Costituzione e dell’antifascismo, che ne è il fondamento, l’ANPI propone quanto segue:
1. IL DIRITTO D’ASILO in base al dettato costituzionale di cui all’articolo 10 della Costituzione;
2. L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE BOSSI/FINI, legge repressiva,
i cui dispositivi generano di per sé illegalità e criminalizzazione dello
straniero;
3. LA RIFORMA DELLA LEGGE SULLA CITTADINANZA (legge n. 91/1992) con particolare riferimento : a) alla attribuzione della cittadinanza per nascita in Italia ai minori stranieri residenti; b) diminuzione dei tempi della residenza legale per il riconoscimento della cittadinanza (naturalizzazione), per consentire agli stranieri di vivere, lavorare e diventare cittadini attivi;
4. INTRODUZIONE DEL DIRITTO DI VOTO ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE, già previsto dalla Convenzione di Strasburgo (1992), parzialmente accolta dall’Italia;
5. RIDEFINIZIONE DELLE POLITICHE DI ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI POLITICI CON L’APERTURA DI CORRIDOI UMANITARI, al fine di evitare il transito nel nostro paese in condizioni di continua emergenza dei migranti, che vogliono andare in altri paesi europei;
6. ISTITUZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE STRANIERO AGGIUNTO, una possibilità legale offerta alle comunità straniere di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa della comunità locale, seppur senza diritto di voto».
Su questi temi l’Anpi propone di organizzare una conferenza provinciale e una campagna di informazione e formazione che coinvolga tutti i cittadini a partire dai giovani e dalle scuole.