di Barbara Farnetani
SCARLINO – «Se Stella non si è mai accorto di nulla allora è bene che si dimetta». Monica Faenzi, capogruppo di opposizione a Scarlino, sulla vicenda della presunta radioattività alla Tioxide ha le idee chiare. «Basta tavoli e interventi ex post, gli interventi servono ex ante: l’Arpat gestisce i monitoraggi e continua a dire che va tutto bene poi però c’è la diossina, la radioattività e le morie di pesci».
«Chiediamo al sindaco di fare il sindaco, di darci l’opportunità di accedere agli atti, chiediamo l’accesso al protocollo elettronico del comune, che venga convocata la consulta ambientale e che i consigli comunali siano aperti ai cittadini. Noi – prosegue Faenzi -, in questa vicenda abbiamo la necessità di avere tecnici terzi che facciano da contraltare a tutti quegli enti pubblici, tipo Arpat, da cui non ci sentiamo né tutelati né garantiti. È servito intervento di Ispra perché emergessero cose che Arpat non aveva mai rilevato, e il nostro intervento perché ci si accorgesse che la Solmine non aveva non aveva un piano di sicurezza aggiornato».
«Non sappiamo ancora cosa sia accaduto alla Tioxide – precisa Faenzi – se quanto accaduto abbia nuociuto alla popolazione. È arrivato il momento che il sindaco dia risposte, anche perché ho la sensazione che non si sia fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza e non inquinare il territorio. Stella e Benini hanno fatto i vicesindaco per dieci anni e dicono di non sapere nulla: se un sindaco non sa cosa accade sul proprio territorio è bene che si dimetta, e magari vada a lavorare anche lui alla Solmine. Dire di non sapere nulla è vergognoso. Marras ha affermato che qualche mese fa era stato avvertito da Arpat che c’era tracce di radioattività ma aldisotto della soglia di rischio. Allora come è la storia: Marras sapeva e Stella e Bizzarri non sapevano nulla di quel che stava accadendo? Cosa sapevano? Credo che si stia cercando di nascondere qualcosa. Ad un gruppo di cittadini che voleva sapere se c’era radioattività è stato negato l’ingresso a Montioni, quando doveva essere il sindaco il primo ad accertare quelle cose».
«Pretendiamo che si lavori in sicurezza – le fa eco Mauro Ontani – è importante che enti pubblici e istituzioni siano più chiari possibili e non tengano per sé certe informazioni. Nel nostro territorio l’incidenza dei tumori è superiore alla media. Dicono che questo non è scientificamente attendibile perché la valutazione è fatta su solo 20 mila cittadini ma è un dato comunque significativo. Su cui interrogarsi».
«Vogliamo tecnici nostri – ribadisce l’onorevole Faenzi – che rappresentino l’altra metà del comune di Scarlino, quella che non ha votato Stella. I soldi si trovano, paghiamo un leasing per gli scuolabus che non usiamo: facciamo una scelta diversa di trasporto dei bambini. Se il sindaco avrà il coraggio di svincolarsi dalle appartenenze politiche, se vorrà il nostro aiuto saremo in gradi di darglielo perché quando si parla di salute dei cittadini si dovrebbe fare un passo indietro e lavorare per un obiettivo comune. Se Stella deciderà di stare dalla parte giusta lo sosterremo, altrimenti non escludiamo la sommossa popolare».