GROSSETO – «Tutti sanno che personalmente ho sempre avuto un atteggiamento realistico e per nulla pregiudiziale rispetto alla realizzazione dell’autostrada Tirrenica». A parlare è il presidente della Provincia Emilio Bonifazi, che afferma «Ho sempre chiesto chiarezza, attenzione alle esigenze dei territori e garanzie sulla realizzazione di adeguate vie complanari su tutto il percorso, nelle zone più delicate come anche nei 22 km che attraverserebbero il territorio comunale del capoluogo, che rischierebbe di veder altrimenti invase le proprie strade cittadine da una mole di traffico ingestibile. Ma adesso la situazione è cambiata».
«Mi pare evidente – prosegue Bonifazi – che la società privata che ha già in concessione la strada statale Aurelia, cominci a fare i sui calcoli sui reali flussi di traffico e stia perdendo interesse, seppure sia stata in questi anni garantita in tanti modi dallo Stato. Quest’ultimo, a sua volta impegnato nella spending review a tutto campo, sembra quasi cogliere la palla al balzo e prova a risparmiare qualche centinaio di milioni non mettendo risorse nella Finanziaria. Ma la realtà è una sola e indiscutibile: sono decenni che discutiamo, ci scontriamo, provochiamo tensioni sui territori per poi ritrovarci sempre al punto di prima; vale a dire quello di un’arteria strategica a livello nazionale e internazionale che presenta incroci a raso anche con strade di campagna e registra quotidianamente il transito persino di trattori. E’ una situazione scandalosa che non può andare avanti».
«Se nessuno ci crede in questa autostrada che doveva aiutare la Maremma ad uscire dall’isolamento infrastrutturale è bene che ce lo venga a dire in faccia – afferma il presidente della Provincia -. Ma se lo fa deve anche garantire la partenza rapida dei lavori di messa in sicurezza dell’Aurelia, per trasformarla in superstrada senza pedaggio. Perché, parliamoci chiaro, a questa terra serve una strada che sia a scorrimento veloce e che sia sicura, dotata di alcune complanari per la viabilità minore. Fermiamo dunque questa farsa; ci bastano gli anni che ci sono voluti e che ci vorranno per finire la Due Mari. Che il Governo chiarisca con la società Sat e ci dica una volta per tutte quello che vuole fare. E che lo faccia subito e chiaramente; non si creda che si possa ancora andare avanti con una strada che presenta limiti di velocità e strutturali indegni di questo secolo».