GROSSETO – La Cgil di Grosseto si prepara a partecipare in modo massiccio alla manifestazione romana di sabato 25 ottobre in piazza San Giovanni, “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”. Più di dodici autobus sono già stati organizzati, la rete degli studenti medi parteciperà in maniera massiccia, cresce ogni giorno il consenso ed altri autobus si aggiungeranno nelle prossime ore.
«Quando nel 2007-2008 eravamo fra i pochissimi a dire che anche nel nostro paese stava arrivando una crisi disastrosa – spiega Claudio Renzetti, segretario della Cgil di Grosseto – siamo stati accusati di essere catastrofisti di professione. Sabato prossimo saremo in moltissimi, e mi auguro che il Paese, e soprattutto il governo, ascoltino quel che abbiamo da dirgli. Perché stavolta non potranno limitarsi a darci dei “gufi”.
È infatti chiaro – aggiunge Renzetti – che siamo arrivati al momento di fare scelte chiare, perché la vera priorità, con la drammatica caduta della domanda di consumi, è creare lavoro. A sette anni dall’inizio della crisi, infatti, a pagarne il prezzo continuano a essere lavoratori e famiglie, giovani e pensionati, precari, esodati e disoccupati di ogni età. Nel mondo i Paesi che hanno dato priorità a occupazione e investimenti sono usciti dalla crisi e hanno ricominciato a crescere; in Italia e in Europa si continua con la politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e impoverisce le famiglie, come confermato dalla recessione che permane nel nostro Paese.
Purtroppo il governo Renzi insiste su un’idea di Italia che compete al ribasso, non scommette su innovazione, istruzione, ricerca, non scommette sul lavoro di qualità. Noi crediamo che il Paese abbia le competenze e i talenti per vincere la sfida e che il futuro passi attraverso investimenti nel capitale umano e nell’universalità dei diritti. Rivendichiamo un futuro che sia migliore, non peggiore del passato.
Le nostre proposte sono chiare: un piano straordinario per l’occupazione finanziato da uno spostamento della tassazione sulle grandi ricchezze; una riforma per ammortizzatori sociali universali; una riforma dello Statuto dei Lavoratori per estendere diritti e tutele universali a tutti; un contratto indeterminato a tutele crescenti, per favorire il lavoro a tempo indeterminato e sicuro, cancellando le forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate fino a 46 forme di assunzione.
Sono proposte semplici ma efficaci, in grado di restituire dignità a chi lavora e ripristinare un principio indispensabile: l’uguaglianza.