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di Daniele Reali
PUNTONE – Doveva essere una semplice iniziativa di pulizia del mare e invece si è trasformata in una operazione con tanto di sequestro e multe. Grazie al lavoro di 14 sub volontari, scesi in mare per recuperare i rifiuti abbandonati nei fondali del Golfo di Follonica, questa mattina sono state scoperte più di 600 nasse, difese in tre calate da 200 ciascuno, posizionate in un’area protetta e dedicata al ripopolamento delle specie ittiche. Una zona “off-limits” non soltanto per la pesca, ma anche per altre attività.
Lì sotto la superficie del mare erano state posizionate le classiche nasse per la cattura dei polpi. Nasse regolari e a norma di legge, ma collocate in un’area interdetta. Per questo la Guardia Costiera che con le sue motovedette e i suoi gommoni aveva accompagnato l’escursione in difesa del mare (“A…mare il mare”, questo il nome dell’iniziativa organizzata dalla sezione Sub della Lega navale di Follonica) ha sequestrato circa 600 nasse, di proprietà di tre pescatori professionisti sanzionati con una multa da più di mille euro ciascuno.
Ma oltre la multa i pescatori non rivedranno più le loro nasse. La norma, come è stato spiegato dal nuovo comandate dell’ufficio locale marittimo di Follonica, Capo Riccardo Federighi, prevede infatti che il materiale sequestrato non venga pi restituito e sia distrutto come rifiuto speciale. Una perdita di valore per i pescatori che supera le 5 mila euro a calata.
L’operazione, che si è svolta nelle acque di fronte a Follonica, nella zona prospiciente la colonia Marina, ha avuto come centro operativo il porto del Puntone. In tutto sono stati utilizzati 15 mezzi navali. Al rientro delle barche in porto erano presenti insieme ai promotori, e tra questi Antonino Vella, anche l’assessore di Follonica Alberto Aloisi, il sindaco di Scarlino Marcello Stella, (entrambi i comuni avevano patrocinato l’iniziativa) e una delegazione del Movimento 5 Stelle, presente al Puntone con i rappresentanti locali, Gabriele Cecchini e Marco Mazzei e alcuni parlamentari toscani.
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