GROSSETO – «Nella giornata di ieri sono stato informato del passaggio della quota di capitale di Seam SpA, 100 mila azioni pari alo 9,937% dell’intero capitale, detenuta dal Gruppo Lazzi attraverso la società ILCA S.R.L. a Powercrownd Limited, una società del Gruppo Novaport Russian Airports». Così Renzo Alessandri, presidente del consiglio di amministrazione Seam spa commenta l’acquisizione di quote dell’aeroporto civile di Grosseto da parte dei russi.
«Il possibile ingresso del Gruppo Novaport nel capitale della Seam non è per la verità una novità – prosegue Alessandri -: già nell’assemblea del 12 maggio scorso agli azionisti era stata prospettata tale possibilità e gli stessi avevano espresso, esplicitamente o tramite silenzio assenso, il richiesto gradimento. Novaport Russian Airport è infatti un gestore importante (gestisce un gruppo di aeroporti regionali in Russia, occupa alcune migliaia di dipendenti, gestisce milioni di passeggeri e importanti quote di traffico merci) e nella comunicazione con cui ieri hanno annunciato l’acquisto della ILCA S.R.L., hanno teso a ribadire il loro interesse per il nostro territorio».
«In base a quella che sarà la risposta degli altri soci, dei media, della popolazione, della realtà locale – prosegue la nota di Seam – considereremo se incrementare la nostra partecipazione in modo da renderla strategica ed operativa oppure se rimanere nella situazione attuale. La nostra società crede fortemente nello sviluppo dell’aerostazione di Grosseto, legato anche alle grosse potenzialità commerciali, industriali e turistiche della zona, ma non ha intenzione di imporsi nel caso in cui tale azione non sia gradita alla realtà locale. In un primo momento, per la verità, sembrava che il Gruppo Novaport dovesse acquisire una partecipazione diversa da quella detenuta dal Gruppo Lazzi e nella primavera scorsa aveva anticipato tale intenzione, nel corso di vari incontri, ai soci pubblici locali che detengono la maggioranza delle azioni. Successivamente, però, la loro attenzione si è spostata sulla ILCA S.R.L. che giovedì 16 ottobre è infine stata acquisita».
«Al di la di quelli che saranno gli sviluppi derivanti da tale acquisizione e pur nell’ambito dei limiti operativi e funzionali a cui lo scalo civile di Grosseto soggiace (l’aviazione civile, come sappiamo, è subordinata alle esigenze operative di una base ritenuta strategica sia in Italia che in Europa) non è però da sottovalutare l’importanza di un tale ingresso. Aldilà delle criticità suddette, infatti, la società di gestione di Grosseto sembra essersi guadagnata l’attenzione di player aeroportuali addirittura internazionali. Il detto “Nemo propheta in patria”, quindi può essere applicato anche alla Seam; ai detrattori di professione, visto quello che sta accadendo, è offerta, ammesso che vogliano farlo, la possibilità di ricredersi. Non sono peraltro da escludere, nelle prossime settimane, altre modifiche della compagine sociale determinate da ulteriori vendite di azioni».