di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Un modello di sviluppo culturale ed economico per uno dei territori che unisce bellezza e passione. Nasce così il libro intervista scritto da David La Mantia sul pensiero e le parole di Giovanni Lamioni, uomo che ogni giorno, sul campo, mette impegno per la crescita della Maremma. Teatro degli Industri gremito per la circostanza, dopo Roma, con la presentazione ufficiale a Palazzo Firenze, è la volta di Grosseto, non poteva essere altrimenti. Molto particolare la storia che porta alla stesura del libro edito da Salvietti & Barabuffi, con il sogno di due ragazzi che crescono insieme, si perdono di vista nel normale percorso della vita e si ritrovano per riprendere il filo del discorso, con un legame sempre forte nei confronti della loro terra. Ma il libro intervista di La Mantia, è anche lo spunto, se non il pretesto, per portare alla luce una voce fuori dal coro, in grado ragionare sulla possibilità di applicare su scala nazionale il modello Maremma. Forse un sogno, forse una visione, forse però, una delle poche vie di uscita per vincere una battaglia che l’Italia a tutti gli effetti rischia di perdere.
«Mi sento maremmano prima ancora che toscano – sostiene con orgoglio Giovanni Lamioni -, ma non è il legame del campanile, bensì quello del buonsenso, di chi vede oltre i confini e non dentro i confini». Poche parole che inquadrano il pensiero dell’attuale presidente della Camera di commercio, ideatore del progetto “Passione Maremma. Wine & Food Shire” e, come definisce La Mantia: “un visionario, ma avveduto. Uno che vive controcorrente, ma non si rassegna all’ovvio”. «Non basta sedersi ad un tavolo e apporre una firma – confessa Lamioni nell’intervista -, la passione nasce dallo stare con gli altri, nell’ascoltare e nel rispondere”. Un libro che è anche un invito a ricercare la bellezza, quella necessaria a salvare il mondo, in modo che la cultura sposi la gioia e il divertimento in modo da trasformarsi in ricchezza.