GROSSETO – Autostrada sì e autostrada no. Da Sinistra Ecologia e Libertà arriva l’ennesimo appello a rinunciare alla realizzazione del corridoio tirrenico, così come proposto da Sat, e rilanciare invece interventi di messa in sicurezza del territorio puntando anche sulla green economy. Una posizione diametralmente opposta a quella delle associazioni di categoria degli artigiani che propri in questi giorni, dalla Cna di Grosseto e Livonro, avevano ribadito la necessità di un’opera divenuta negli anni irrinunciabile per lo sviluppo della Maremma.
Per questo il coordinatore provinciale di Sel, Marco Sabatini, ha scritto una lettera aperta proprio al presidente della Cna di Grosseto, Riccardo Breda, per chiedere di cambiare orientamento e ascoltare le vere esigenze di questo territorio. Ecco il contenuto della lettera.
Caro Presidente,
leggo, nei giorni in cui la Maremma è di nuovo flagellata da un’alluvione devastante, che la CNA di Grosseto e di Livorno lanciano un appello affinché l’Autostrada Tirrenica venga realizzata. Tale coincidenza, ovviamente casuale, spero almeno sia utile ad aprire un confronto ed una riflessione approfondita dei bisogni e delle necessità della Maremma e della sua comunità. L’affermazione “se si vuole rilanciare davvero l’economia – come scrive la Cna – l’autostrada Tirrenica è un’opera irrinunciabile” è un mantra che non regge più. La Maremma, purtroppo, ha bisogno di ben altro. La nostra provincia, come del resto molte altre zone d’Italia, necessita di un grande investimento sul territorio, un Green New Deal che preveda la messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico, delle scuole e della viabilità pubblica. Un piano incentrato sulla cura del territorio che oltre ai morti prevenga i tanti danni causati da calamità naturali che ogni anno costano allo Stato e ai privati milioni e milioni di euro. Tante piccole opere, per un grande risanamento, che coinvolgerebbero direttamente le imprese edili ed artigiane locali che invece oggi sono costrette a rincorrere l’eventuale sub-appalto del sub-appalto della SAT di turno che, magari, viola anche le norme europee in materia.
Il governo, come detto da autorevoli rappresentanti, è disposto a regalare 270 milioni di euro pubblici per gli interessi privati di una S.p.A., noi chiediamo invece che queste risorse siano investite per mettere in sicurezza il territorio e sostenere le tante piccole imprese che hanno subito danni dalle due alluvioni.
A tutto ciò si deve aggiungere che le autostrade poi, oltre a non rappresentare più una leva di sviluppo, se realizzate con le modalità che la SAT, la Regione e il Governo stanno portando avanti rischiano di aggravare pesantemente la situazione economica e sociale del nostro territorio mettendo ancora più in difficoltà le tante imprese artigiane che rappresentano uno dei motori più importanti del sistema maremmano.
Come sa chi le scrive non ha su questo tema un approccio ideologico e, pur di portare la sicurezza sulle strade, per anni all’interno delle Istituzioni, in particolare quella provinciale, ha tentato in ogni modo di far rispettare un accordo, quello del 2008, che dava sufficienti garanzie in termini di diritto alla mobilità (gratuita) ai nostri concittadini. Quell’accordo e quel progetto ormai non esistono più, e non per colpa nostra. Intanto però la situazione rispetto agli anni in cui furono concepiti è completamente diversa, basta solo vedere il crollo del traffico veicolare.
Chi si ostina a voler a tutti i costi l’Autostrada, ormai non voluta più neanche da chi la doveva realizzare, condanna i cittadini e le imprese maremmane a pagare un carissimo prezzo in termini di pedaggio, di riduzione di viabilità pubblica, di rischio idrogeologico. Un prezzo che, sono convinto, gli artigiani della Maremma, e mi auguro anche chi fino ad oggi li ha rappresentati con attenzione, non hanno intenzione di pagare.