GROSSETO – Un nuovo aiuto-istruttore, Samuele Francalacci, andrà ad aggiungersi allo staff della scuola di speleologia della società naturalistica speleologica maremmana. L’esame teorico e pratico si è tenuto nelle Alpi Apuane nei giorni dal 10 al 12 ottobre scorsi.
Dalla settimana prossima inizierà invece il 14° Corso di introduzione alla speleologia organizzato dalla Società naturalistica speleologica maremmana e Francalaxcci si unirà a Ermenegildo Lombardi, Carlo Ciacci, Daniela Telloli, Marco Bastianini e Carlo Cavanna. Durante il corso, oltre alle lezioni teoriche e all’addestramento in parete di roccia, saranno visitate alcune grotte della provincia e delle Alpi Apuane. Molteplici le attività dell’associazione che spaziano dalla ricerca, rilievo e documentazione di nuove grotte nel territorio della provincia, agli scavi archeologici prevalentemente in ambienti ipogei, alle ricerche archeologiche, etnologiche e antropologiche in Etiopia.
«Il prossimo 15 novembre – affermano dall’associazione – un team dell’associazione compirà una spedizione in tale nazione per svolgere un progetto etnologico, accolto dal Ministero degli Affari Esteri, riguardante la preparazione di cibi e bevande tradizionali. Nel frattempo verrà seguito un progetto avviato nel mese di aprile scorso che riguarda la prevenzione dalla malaria. Tale progetto cofinanziato dalla Regione Toscana vede come capofila la provincia di Grosseto, mentre l’associazione ne è il partner esecutore insieme ad altri due partner etiopi».
«Nonostante i numerosi risultati conseguiti dall’associazione, dalla fondazione del Museo di Storia Naturale alle centinaia di grotte censite, dalle decine di siti preistorici scoperti, segnalati e scavati, alla documentazione di numerosi pozzi e cisterne esistenti nella città di Grosseto, alla collaborazione con le Soprintendenze e con varie Università Italiane, ecco nonostante l’indubbio valore culturale e scientifico che ha anche prodotto una serie di pubblicazioni – affermano ancora -, l’associazione risulta oggi nuovamente sfrattata da parte del Comune di Grosseto. L’Odissea per la sede inizia quando a Marina di Grosseto le venne assegnato un locale in via Bramante che dopo un anno circa venne lasciato perché il palazzo doveva essere abbattuto. La promessa di restituzione dopo la ricostruzione venne disattesa quattro anni dopo. Un bando presso la circoscrizione di Barbanella assegnò un locale del quale però neppure il Comune possedeva le chiavi perché occupato, forse abusivamente, da una società sportiva da decenni. Un ripiego fu l’accettazione di un misero sottoscala che permetteva comunque un uso da magazzino per tutto il materiale specifico per la speleologia. Qualche mese fa arrivò l’ordine di sgombero anche di questo locale che, assegnato alla EPG, poteva essere affittato per oltre 300 euro al mese. Un forte grazie al Comune per l’attenzione che ci viene rivolta».