FIRENZE – Le castagne della Toscana, sono buone e fanno bene. Oggi una ricerca, cofinanziata dalla Regione Toscana e da Unioncamere, e realizzata dall’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze Biochimiche, e il laboratorio chimico di PromoFirenze, evidenzia le proprietà nutriceutiche del prodotto toscano. La ricerca è stata condotta sulla produzione proveniente da 7 aree castanicole della Toscana e fornita dal Consorzio del marrone del Mugello Igp, dall’Associazione valorizzazione della castagna del Monte Amiata Igp, dall’Associazione castanicoltori della Garfagnana, dal Comitato marrone di Caprese Michelangelo Dop, dal Comitato farina di castagne della Lunigiana Dop e dalla cooperativa Val d’Orsigna (Pistoia).
Un’autorevole rivista internazionale di nutrizione “Food and Function” della Royal Society of Chemistry ha riportato i risultati dello studio (progetto Farmus) che aveva preso avvio nel 2009. In particolare l’articolo evidenzia l’importanza della farina dolce di castagne e marroni della Toscana, come “elemento funzionale”, in termini di prevenzione e contrasto dell’atrofia muscolare, legata sia all’invecchiamento che a malattie di origine virale o tumorale. Lo studio presentato – conclude l’articolo – “rappresenta la prima evidenza sperimentale della farina di castagne come fonte di componenti bioattivi” in questo ambito e “potrà rappresentare un punto di partenza per ulteriori indagini su un’appropriato approccio terapeutico e nutrizionale nei confronti dell’atrofia muscolare”