[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=UzQ0A_LwM0g&w=600]
di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Il risveglio mattutino della piana dell’Albegna, dopo la bomba d’acqua che ieri pomeriggio ha fatto anche due vittime nel Comune di Manciano, assume l’aspetto di due facce contrapposte e suddivise da un confine ben distinto che è il cavalcavia della strada n. 74 Maremmana nella zona di Polverosa. Da questo punto a valle, fino ad Albinia è stata solo la paura a farla da padrone per tutta la notte con gli albiniesi che sono rimasti attaccati ai loro pc e sui social network per seguire eventuali sviluppi della situazione. Ma a monte del fosso Magione, fino a Manciano, l’incubo dell’alluvione del 2012 si è ripresentato con tutte le sue conseguenze più negative e molti dei poderi della zona di Quarto d’Albegna, Aunti e Marsiliana sono tornati sott’acqua con il fango che li ha attanagliati nuovamente.
L’argine del fiume ha rotto nella stessa zona della volta passata e strade si sono allagate e sono state interrote dalle forze dell’ordine; sia alla Barca del Grazi che sulla statale di Sant’Andrea. Fortunatamente almeno il livello del fiume è sceso vertiginosamente durante la notte tornando molto vicino ai limiti di guardia. Rimane però il grosso problema dell’acqua che dovrà essere fatta defluire dalla zona di Polverosa, quella stessa che nel 2012 aveva rotto l’argine del Magione ed era arrivata fino ad Albinia. Quest’anno quei lavori hanno tenuto intrappolati i cittadini a monte nelle loro case, anche perché ancora non sono state costruite le casse d’espansione e il famoso argine remoto. Sembra già partita la macchina della solidarietà e si stanno organizzando le prime squadre di volontari, anche se molti degli abitanti di quella zona erano stati fatti evacuare ieri sera dal Comun di Orbetello che aveva prontamente istituito anche un servizio di trasporto fino al palazzetto dello sport lagunare.
Sopra il video del fiume d’acqua girato alla Barca del Grazi, nei pressi della rotonda del Garabombo.