GROSSETO – Avevano scelto zone impervie, nelle campagne e nei boschi di Istia d’Ombrone e più nello specifico nella zona di Poggio Cavallo, per mettere insieme una fiorente attività di spaccio. Il luogo offriva infatti molteplici nascondigli sia per occultare la droga che per nascondere i soldi. Così, per non dare nell’occhio, i poliziotti della sezione narcotici della squadra mobile, si sono finti operai agricoli dediti al lavoro nelle vigne. L’operazione è partita dopo che alla polizia era giunta la notizia che il luogo era stato scelto, appunto per lo spaccio di cocaina ed eroina. La zona dava la possibilità di tenere facilmente d’occhio chi si avvicinava grazie al fatto che c’era un’unica strada di accesso. I poliziotti hanno deciso di bloccare i molti clienti dopo l’acquisto dello stupefacente dai tre magrebini che gestivano il traffico. Tutti gli acquirenti hanno affermato di aver acquistato la merce da un marocchino di 22 anni conosciuto da tempo. I clienti chiamavano il giovane per esser certi che avesse la disponibilità della merce, ma qualche volta andavano direttamente nella zona dello spaccio. A fare da guardaspalle al primo un altro marocchino, di 23 anni, armato di un coltello e come il primo in Italia senza fissa dimora. Mentre la vedetta era un connazionale anche lui di 22 anni.
Le osservazioni dei poliziotti della narcotici sono andate avanti sino al tramonto, quando i tre sono usciti dal fitto del bosco per avvicinarsi alla strada. Qui in breve tempo è giunta a prelevarli un’auto con a bordo una ragazza, per dirigersi verso Grosseto. A questo punto gli agenti della Questura hanno fermato l’auto e l’hanno perquisita, rinvenendo e sequestrando cocaina ed eroina divisa in dosi per oltre un etto di peso oltre ad un bilancino elettronico di precisione ed ad un coltello a serramanico. Il traffico era iniziato ad agosto scorso. I tre sono stati arrestati per il reato di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed associati presso la Casa Circondariale di Grosseto dove rimangono in custodia cautelare dopo la convalida dell’arresto.