GROSSETO – La “ricetta rossa”, va in pensione. Al suo posto, per ora solo per i farmaci, arriva un promemoria che i pazienti dovranno presentare al farmacista per avere le medicine prescritte. L’estate scorsa, la regione Toscana ha sperimentato la cosiddetta “dematerializzazione” nella Asl di Empoli, per estenderla gradualmente alle altre Aziende toscane. Ora è la volta di Grosseto, che ha scelto di far partire il progetto da Porto Santo Stefano, dall’ambulatorio di cinque medici di famiglia della locale Aggregazione funzionale territoriale, coordinata dal dottor Renato Tulino: la dottoressa Maria Romilda Casuscelli, la dottoressa Paola Scarpelli, il dottor Andrea Fornasetti e la dottoressa Luigina Verdili, che, insieme al dottor Tulino, sono organizzati in un ambulatorio di medicina di gruppo. Dall’argentario, il progetto di dematerializzazione della ricetta sarà progressivamente esteso a tutta la Asl 9.
La novità per i cittadini è sostanziale: il paziente, al posto della tradizionale ricetta rossa, si vedrà consegnare del medico un foglietto bianco; a sua volta lo darà al farmacista che, collegandosi al sito del Ministero, potrà visualizzare la prescrizione sul computer e consegnare quanto riportato sulla ricetta, ormai “dematerializzata”. Le farmacie, peraltro, si sono attivate fin da subito, dando la propria piena collaborazione per la massima riuscita di questo nuovo sistema.
Occorre precisare, comunque, che la ricetta rossa non sparirà del tutto, ma continuerà ad essere utilizzata per le prescrizioni di visite specialistiche e esami diagnostici; oppure nel caso in cui il medico non abbia a disposizione il collegamento telematico, come, ad esempio, nelle visite a domicilio.