di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – La vicenda Mabro non si sblocca, o almeno, procede troppo lentamente. In mancanza di sviluppi concreti, soprattutto sul bando di cessione dell’azienda grossetana, Royal Tuscany passa all’azione, riprendendosi in modo concreto il fabbricato di via Senese e tutelando il proprio bene tramite utilizzo di guardie giurate. L’azienda, in effetti, è ferma da tempo sotto l’aspetto produttivo e in mancanza di sviluppi concreti su eventuali trattative di cessione, rischia di perdere valore anche sull’immobile. Macchinari e marchio, erano stata già pignorati da Royal Tuscany, rispettivamente a marzo e aprile 2013, per uno stato d’insolvenza emesso dal Tribunale di Grosseto a discapito di Abbigliamento Grosseto. L’11 ottobre 2013, invece, era stata emessa un’ordinanza di rilascio sul capannone, il passaggio al concordato, poi respinto, l’avvento del commissario Russotto e successivamente di Paolo Coscione, attualmente in carica, avevano fatto desistere Royal Tuscany dal rientrare in possesso della struttura.
Adesso però il tempo passa e la vicenda Mabro procede con passo da lumaca. Resta da chiedersi cosa possa sbloccare l’attuale situazione. La risposta è piuttosto semplice: un bando congiunto di cessione che riguardi l’azienda ma anche il capannone. Royal Tuscany ha necessità di vendere l’immobile e ha maggiori possibilità di riuscita se questo è libero. La situazione attuale che si è venuta a creare in questi giorni, per certi aspetti, sarebbe quella ideale per un tentativo di cessione del capannone, ma appare chiaro che, nell’interesse comune, la soluzione migliore e da privilegiare resta quella di una eventuale ripresa della Mabro, attualmente in regime di Prodi bis, ma ancora senza bando di cessione. Proprio intorno a questo nodo che non è ancora stato sciolto ruota una vicenda sempre troppo ingarbugliata. Al commissario Coscione spetta la prossima mossa.