GROSSETO – L’azienda Toc Farm di Attilio Tocchi, vicepresidente di Confagricoltura Grosseto, continua a mietere successi in ambito allevatoriale selettivo a livello mondiale. L’ultimo in ordine cronologico è quello ottenuto negli Stati Uniti, sabato scorso quando due figlie del famoso toro Gold Sun, hanno vinto il World Dairy Expo, il più importante evento fieristico del mondo per quanto riguarda i bovini da latte che si svolge dal 1967 la prima settimana di ottobre presso l’Alliant Energy Center di Madison nell’Wisconsin.
Anche quest’anno erano oltre 850 le aziende con 65mila partecipanti. Non è mai accaduto che due figlie di uno stesso toro vincessero due categorie diverse, come è avvenuto per le progenie di Gold Sun, Solid Gold De Goldsun Disco in quella delle manze e Siemers Goldsun Haya Dream ET nelle vacche da latte, testimoniando come la genetica Toc Farm abbia ormai raggiunto una eccellenza assoluta.
“Non è mai esistito che un toro europeo – ha commentato soddisfatto per questo riconoscimento Attilio Tocchi – si aggiudicasse due categorie diverse. E’ un fatto storico di portata planetaria. Se vincere è dolce, farlo in casa degli americani, che notoriamente esportano patrimonio genetico, lo è ancora di più. Teniamo anche in debito conto che gli allevamenti americani normalmente attingono alla genetica autoctona e dunque le possibilità dei tori USA era certamente maggiore di quella di Gold Sun. Per fare un esempio è come se per la chianina, tipica razza italica, arrivasse un allevatore brasiliano e si imponesse con i suoi animali. Normalmente i geni sono equamente distribuiti tra i genitori – spiega Tocchi – ma i tori come Gold Sun hanno una tale preponderanza da influenzare la combinazione genetica, trasmettendo appieno tutte le caratteristiche di sua mamma, la famosissima Amyly già campionessa mondiale e due volte nazionale e della sorella Pamy campionessa europea».
«E’ un successo che impone una grande attenzione – ha commentato il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – e che testimonia il livello di eccellenza raggiunto da questa azienda maremmana nel campo della selezione genetica bovina alla quale anche i maestri americani si sono dovuti inchinare. Sono convinto che questo risultato – conclude – aumenterà ancora l’interesse verso Toc Farm che sta portando, ormai da anni, il nome della maremma nel mondo, insieme alle altre eccellenze dell’allevamento che abbiamo la fortuna di annoverare, con l’obbligo morale di sfruttarne l’immagine e i successi per tutto il settore e le iniziative ad esso collegate».